16 May, 2025 - 15:41

Thunderbolts*: supereroi e salute mentale

In collaborazione con
Chiara Giunta
Thunderbolts*: supereroi e salute mentale

Il 30 aprile è debuttato nelle sale il nuovo cinecomic della Marvel, Thunderbolts*, trentaseiesimo film della saga che chiude la fase 5 nel panorama del Marvel Cinematic Univers (MCU). Si tratta di un film in cui, per la prima volta, in un lungometraggio Marvel, a fare da protagonista sono gli “antieroi”, ovvero la vedova nera Yelena Belova e suo padre, il super-soldato Red Guardian, U.S. Agent, il Soldato d’Inverno, Ghost e, per finire, il curioso ma centrale personaggio di nome Bob. Tutti e sei si ritroveranno a fare squadra per sopravvivere e salvare New York.

Chi si aspettava solo un film ironico e ricco d’azione tipico dell’universo Marvel, si è dovuto ricredere, perché Thunderbolts* è molto di più.

La depressione e i demoni del passato in Thunderbolts*

Il film si apre subito con una scena carica di potenza emotiva: Yelena si lancia nel vuoto dal secondo edificio più alto del mondo, scena realmente girata dall’attrice Florence Pugh. Questo quadro fa respirare fin da subito il senso di solitudine e vuoto che il personaggio prova.

Tra scene d’azione e tanta ironia e una squadra che, inizialmente, va tutt’altro che d’accordo, all’interno del film è costantemente presente, in ognuno dei personaggi la ricerca di uno scopo, qualcosa che li allontani dalla sensazione di vuoto di cui ormai la loro vita sembra fatta. Ognuno di loro si ritroverà a fare i conti con i demoni del passato per poter fermare il villain, Void, e poter uscire da un tunnel in cui sono rimasti bloccati per troppo tempo.

Emblematica è la scena di una New York che viene coperta dalle ombre come metafora visiva della depressione, di come si irradia il vuoto. Ed è proprio quello della depressione e il riuscire a parlarne e a combatterla con l’aiuto di chi ci ama, il filo conduttore della storia. Una tematica forte da affrontare in un cinecomic.

Queste le parole di Lewis Pullman, interprete di Bob:

virgolette
Ci siamo confrontati molto su quanto fosse giusto o meno trattare simili problematiche, soprattutto considerando la portata di un film che può essere distribuito su larga scala come questo. Ma la realtà è che la sofferenza si trova proprio nel silenzio [...] parlare di depressione non è mai divertente o facile, ma il punto del film è proprio liberarsi dalla sensazione di disagio che si prova nell’affrontare l’argomento

Le dichiarazioni dei protagonisti in Thunderbolts*

Ogni attore in Thunderbolts* ha dovuto vestire i panni di un “antieroe” che durante tutto il film deve fare i conti con i propri demoni, in cerca di un equilibrio perso da tempo. Florence Pugh, in una conferenza stampa, ha dichiarato in merito al suo personaggio, già conosciuto in Black Widow:

virgolette
Yelena si sente persa. Ha perso la sorella Natasha, non riesce a mantenere un rapporto costante con il padre o nessun altro per questo è come se cercasse di mettersi costantemente in situazioni di pericolo, praticamente è come se chiedesse di essere uccisa

Queste sono state le parole di David Harbour, Red Guardian, padre di Yelena, anche lui già conosciuto in Black Widow:

virgolette
Red Guardian ama essere un supereroe. Francamente lo capisco. Mi sento esattamente così ogni volta che indosso la tuta e lavoro con dei colleghi tanto incredibili. Poi si potrebbe anche sostenere che la sua ossessione per la gloria derivi da un’angoscia dovuta ad anni di fallimenti. Ma credo che questi due aspetti, da un lato la sua energia e, dall’altra, i suoi lati oscuri, siano ciò che lo rendono il personaggio che vediamo

Wyatt Russell, interprete di John Walker, ovvero U.S. Agent, conosciuto nella serie tv The Falcon and the Winter Soldier, ha parlato così del suo personaggio:

virgolette
John crede veramente in chi è. Voleva essere la nuova figura dell’eroe americano. [...] Mi piace vestire i panni di quest’uomo tanto abbattuto perché è quando ci si sente al capolinea, che si può davvero intraprendere un nuovo viaggio, ricordando che non è solo un’armatura a proteggerti, ma altresì mostrare le proprie vulnerabilità

Un personaggio che si ha modo di conoscere maggiormente è Ghost, già visto in Ant-man and the Wasp, interpretata da Hannah John-Kamen:

virgolette
Quando abbiamo incontrato per la prima volta Ghost era in preda al dolore [...] In Thunderbolts* la troviamo cresciuta e in grado di saper gestire il proprio potere. Per questo è anche più pericolosa, ma come gli altri personaggi, capirà che non è necessario vivere la propria vita da soli e che chiunque merita di essere amato

Infine, il personaggio di Bucky, il Soldato d’Inverno, interpretato da Sebastian Stan che ha dichiarato:

virgolette
Credo sia stato una figura importante nel MCU perché ha aperto alla domanda: chi e cos’è un cattivo? Bucky ha sempre percorso questa linea sottile, cercando di capire chi è. Ed è ciò che facciamo tutti nella vita: provare a comprendere chi siamo

Già in altri prodotti Marvel si erano accennate tematiche riguardanti la salute mentale, come nella serie tv “Wanda Vision” o nel film “Doctor Strange In the Multiverse of Madness”; in Thunderbols* la tematica è pregnante e presente per tutto il film, presentando dei personaggi totalmente diversi tra loro, che si distaccano dal prototipo di supereroe perfetto, mostrando la loro profonda umanità.

A cura di Chiara Giunta

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