Il teatro comunale di Gallarate, il Condominio, potrebbe diventare il luogo scelto dall'ultradestra europea per un raduno che ha messo in agitazione la politica italiana. Domani 17 maggio 2025 il Remigration Summit, il raduno delle forze dell'ultradestra che propongono la "remigrazione", è pronto a svolgersi nella provincia di Milano, dopo una preparazione che definir laboriosa è poco.
Depistaggi, silenzi e blocchi all'aeroporto hanno coinvolto alcuni protagonisti della vicenda, mentre la città meneghina ha preparato due manifestazioni contro il Remigration Summit: una più istituzionale con PD, CGIL, ANPI e M5S, l'altra più antagonista e animata dai centri sociali.
Se Matteo Salvini della Lega irride chi vorrebbe vietare la manifestazione perché esiste la "libertà di pensiero, mica siamo in URSS", nel centrosinistra si sottolinea come l'Italia sembri diventata patria d'elezione per gli estremisti di destra. Le autorità pubbliche nel mentre pensano se vietare la manifestazione o no.
Chi l'ha organizzato ha pensato di fare le cose con stile: biglietti premium a 250 euro e diretta streaming per quei sfortunati che non hanno potuto partecipare dal vivo. Il Remigration Summit si porta dietro una storia complicata: la sua gestazione ha creato più di qualche grattacapo ai pubblici ufficiali milanesi e non.
Gli organizzatori avevano puntato alla provincia di Milano, più precisamente al Dolce Milan Malpensa Hotel di Somma Lombardo, ma un intervento del prefetto di Varese Salvatore Pasquariello li ha costretti a virare su Gallarate: il Teatro Condominio è sì comunale ma è gestito da una società privata.
Gli eventi stanno arrivando al culmine e @a_ballarati parla: Non ci faremo intimidire e ringraziamo i nostri avversari per aver diffuso le nostre idee. Anche se cancellano le camere e impediscono ai cittadini dell'UE di viaggiare: la Resum25 si farà!#remigrazione pic.twitter.com/JL56QiC7Re
— Remigration Summit 25 (@resum25) May 15, 2025
La "remigrazione" sarà al centro dell'evento, considerando anche il parterre di ospiti e relatori: saranno presenti Martin Sellner, ideologo e teorico della "remigrazione"; l’olandese Eva Vlaardingerbroek, attivista anti-immigrazione; il francese Jean-Yves Le Gallou della National Front; il portoghese Afonso Gonçalves e, forse, il belga Dries Van Langenhove, a rischio carcere per incitamento all’odio.
Mancherà però Rasmus Paludan: famoso per aver bruciato in pubblica piazza diverse copie del Corano, è stato fermato a Malpensa e rimandato indietro per motivi di ordine pubblico. Il prefetto Pasquariello si è fatto forza con precedenti condanne a carico del dano-svedese, che su X invece ha lamentato di esser stato vittima di una persecuzione immotivata.
Il concetto discriminatorio alla base della "remigrazione" è che chiunque non si conformi a una supposta "identità culturale" (primariamente quella del paese ospitante) verrà cacciato e riportato al suo paese d'origine.
Non importa se abbiamo di fronte persone regolarmente trasferitesi o nate in un dato luogo da genitori stranieri, dotate quindi di regolare permesso di soggiorno o di cittadinanza: si tratta dell'espulsione di migranti irregolari, richiedenti asilo e persino cittadini "non assimilabili" alla "cultura dominante" di una nazione.
Sellner è il volto di punta del Remigration Summit ed è nato a Vienna nel 1989. Leader dell'IBO (Movimento Identitario Austriaco), ha coagulato attorno a sé chi si dice convinto che le istituzioni politiche e non siano attivamente impegnate nella sostituzione etnica del ceppo bianco caucasico europeo: i flussi migratori sarebbero così incoraggiati per islamizzare l'Europa e cancellare la civiltà occidentale.
Unsere Aktivisten dürfen Deutschland nicht verlassen, um @resum25 zu besuchen.
— SΛGΛ (@sachsengardist) May 16, 2025
Die deutsche Grenze wird zur Einbahnstraße! pic.twitter.com/nC7NBhzuNk
Ex membro dell’FPÖ, il partito di ultradestra austriaco, Sellner nel 2015 guadagnò notorietà affermando che il Covid era stato pensato come una grande operazione di "reset" realizzata dalle élite globaliste contro la popolazione mondiale. Il 36enne è altresì contro ogni forma di assistenza verso i migranti, i cui arrivi in Austria e in Europa dovrebbero essere severamente vietati - se non addirittura fermati in toto.
Sellner ha avuto guai con la giustizia ancor prima della maggiore età: nel 2006 era stato sorpreso ad affliggere manifesti neonazisti su una sinagoga e per questo condannato. Nel 2017 fece parte di "Defend Europe", la fallimentare risposta dell'estrema destra alle operazioni di salvataggio in mare operate da diverse ONG.
In Germania il concetto di "remigrazione" ha fatto breccia in AfD: nel gennaio 2024 alcuni membri del partito tedesco erano stati scoperti - grazie a un'inchiesta giornalistica - ascoltare con interesse una proposta simile elaborata da un gruppo neonazista austriaco.
Grandi polemiche all'epoca, ulteriormente alimentate dal possibile bando che la Corte Costituzionale tedesca potrebbe operare contro il partito guidato da Alice Weidel. E in Italia? Il Remigration Summit è stato stigmatizzato da Partito Democratico, Movimento 5Stelle, ANPI e CGIL (compresi ovviamente i centri sociali), mentre la Lega si è espressa con diversi suoi esponenti.
DOMANI IN PIAZZA CONTRO IL REMIGRATION SUMMIT
— MilanoinMovimento (@MILinMOV) May 16, 2025
ORE 15 IN LARGO CAIROLI
Le notizie delle ultime ore parrebbero confermare il fatto che il Remigration Summit si dovrebbe tenere a Gallarate. Confermata la mobilitazione antifascista#MakeEuropeAntifaAgain pic.twitter.com/sWcu3SeE5P
In testa c'è Matteo Salvini, che a Rozzano ha detto: "Sono d’accordo con qualsiasi iniziativa democratica e libera. Se qualcuno teme che l’immigrazione di massa sia un problema, deve poterlo dire. Non siamo in Unione Sovietica". Gli fa eco Silvia Sardone, eurodeputata in grande ascesa nella dirigenza leghista, che irride le rimostranze della sinistra: "Di democratico hanno ben poco. Vogliono censurare chi la pensa diversamente".
In attesa di capire se Sardone e Salvini saranno così indulgenti quando sarà la sinistra o i gruppi antagonisti a organizzare eventi che vanno contro le loro idee politiche, i centri sociali si sono dati appuntamento i largo Cairoli per manifestare contro il raduno dell'estrema destra. Uno scempio che, secondo Alessandro Alfieri, senatore PD, coinvolge anche il governo e la premier: "Non possiamo tollerare ideologie xenofobe di ispirazione nazista. È inquietante il sostegno della Lega. Chiediamo a Meloni cosa ne pensa”.
Piazza San Babila, infine, sarà il luogo dove la sinistra istituzionale parlerà contro ogni forma di discriminazione e di distorsione della Costituzione italiana: “Milano città aperta” vedrà sul palco esponenti di PD, Sinistra Italiana, +Europa, Italia Viva, M5S, CGIL, ANPI e Arcigay.
Il Remigration Summit si terrà a Gallarate il 17 maggio: nonostante depistaggi, polemiche e interventi istituzionali, il raduno dell’ultradestra europea — centrato sull’ideologia discriminatoria della “remigrazione” — avrà luogo nel teatro comunale Condominio. Il summit propone l’espulsione di migranti, richiedenti asilo e persino cittadini europei “non assimilabili”.
Proteste e tensioni in Lombardia: due le manifestazioni previste contro l’evento: una istituzionale con PD, CGIL, ANPI e M5S in piazza San Babila; l’altra organizzata dai centri sociali in largo Cairoli. Intanto la destra, con Salvini e Sardone, difende il summit in nome della libertà di espressione.
Chi c’è dietro e cosa si propone: tra gli ospiti del summit figurano Martin Sellner, teorico della “remigrazione” e figura chiave dell’ultradestra europea, e altri noti esponenti anti-immigrazione. Assente Rasmus Paludan, fermato a Malpensa. Il raduno ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni, che accusano la Lega e il governo Meloni di complicità ideologica.