18 May, 2025 - 04:50

Eurovision 2025, le reazioni a Israele: come si sono comportati pubblico, conduttori e cantanti e cosa hanno detto?

Eurovision 2025, le reazioni a Israele: come si sono comportati pubblico, conduttori e cantanti e cosa hanno detto?

L’Eurovision Song Contest 2025, ospitato a Basilea, è stato segnato da forti tensioni e proteste legate alla partecipazione di Israele, rappresentata dalla cantante Yuval Raphael, sopravvissuta all’attacco al Nova Festival nell’ottobre 2023.

La presenza di Israele, in un contesto internazionale fortemente polarizzato a causa della guerra a Gaza, ha influenzato il comportamento sia dei conduttori che degli artisti in gara.

Israele a Eurovision, conduttori: silenzio e appelli alla pace

Durante la diretta su Rai1, i conduttori italiani Gabriele Corsi e Big Mama hanno scelto un approccio misurato e prudente.

Al momento dell’esibizione di Yuval Raphael, si sono limitati a un breve commento storico sulla partecipazione di Israele e a un appello generico alla pace, senza entrare nel merito del conflitto israelo-palestinese.

Dopo la performance, hanno osservato un silenzio prolungato, evitando qualsiasi ulteriore commento, segno di una volontà di non alimentare ulteriori polemiche in diretta.

“Si parla di un nuovo giorno che sorgerà. E noi speriamo che questo nuovo giorno sia un giorno di pace e, come cantava John Lennon, give peace a chance”, ha dichiarato Big Mama prima dell’esibizione.

Reazioni dei cantanti e del pubblico

Sul palco, Yuval Raphael ha portato una canzone trilingue, “New Day Will Rise”, che per alcuni è diventata simbolo di resistenza, per altri motivo di controversia. La cantante ha dichiarato di aspettarsi contestazioni e di volersi concentrare solo sulla musica: “Mi sto preparando ad affrontare i fischi. Me li aspetto. Ma noi siamo qui per cantare, e io darò tutto il cuore sul palco per tutti”.

Durante le prove e le esibizioni, si sono verificati diversi episodi di protesta: spettatori hanno sventolato bandiere palestinesi e fischiato l’artista israeliana, sia durante le prove che in semifinale e finale. In alcuni casi, la sicurezza è dovuta intervenire per allontanare i manifestanti. In sala, i fischi sono stati spesso coperti dagli applausi, probabilmente amplificati dalla regia per evitare che le proteste fossero troppo evidenti in diretta televisiva.

Clima tra i partecipanti e misure di sicurezza

Il clima tra le delegazioni è stato teso, con alcune squadre che hanno manifestato disagio per la presenza di Israele e campagne di boicottaggio che hanno preso piede sui social. Israele ha adottato misure di sicurezza straordinarie per proteggere la propria rappresentante, limitando anche le sue apparizioni mediatiche per evitare ulteriori tensioni.

 

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