19 May, 2025 - 11:24

Cento anni fa l'inizio della fine delle libertà

Cento anni fa l'inizio della fine delle libertà

Cento anni fa, il 16 maggio del 1925, iniziò la cancellazione delle libertà. Il fascismo ottenne l'approvazione del parlamento al progetto di legge contro la Massoneria.  Una legge, che entrerà in vigore il 26 novembre del 1925, e che segnerà l'inizio della fine di tutte le libertà civili. Il testo della normativa, elaborato già a partire da gennaio, era tra le priorità del governo e del partito fascista, che il  14 aprile aveva diramato a tutte le sue federazioni una circolare in cui si legge: "La Massoneria costituisce in Italia l'unica organizzazione concreta di quella mentalità democratica che è al nostro partito e alla nostra idea della Nazione nefasta ed irriducibilmente ostile, che essa, ed essa soltanto, permette ai vari partiti, borghesi e socialisti, dell'opposizione parlamentare ed aventiniana, la resistenza, la consistenza e l'unità di azione". 

La discussione alla Camera della proposta di legge venne fissata per il 16 maggio. Relatore della proposta era Emilio Bodrero, sostenitore di una feroce campagna  che era sfociata l'anno precedente, nell'agosto del 1924, con  l'impegno ad annientarla, scatenando le violenze degli squadristi che cominciarono a mettere a ferro e fuoco le logge.

Il 16 maggio del 1925 l'unico intervento di Antonio Gramsci alla Camera dei deputati

Tra i pochi deputati presenti in aula nel giorno della discussione è Antonio Gramsci che prende la parola per scagliarsi contro quella legge: una lucida denuncia contro la deriva liberticida. Ad aprire il dibattito è Gioacchino Volpe che nella sua arringa a sostegno del provvedimento fascista toglie ogni dubbio sul riferimento della legge alla Massoneria, accusandola di "equivoco politico,  degenerazione della vita pubblica, confusionismo delle idee, sopravvivenza di illuminismo e di ideologie settecentesche,  pacifismo spappolato, internazionalismo,  disorganizzazione dello Stato, strumento di stranieri interessi a danno del Paese, vecchio e vacuo anticlericalesimo, e specialmente intrigo e camorra". Sono passati cento anni e talvolta riemerge quel sentimento antimassonico.

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Stefano Bisi
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