Negli ultimi giorni i titoli di molti giornali hanno riportato un crescente allarme per il ritorno del Covid e sembra di aver fatto un balzo indietro di anni.
Evidentemente non abbiamo imparato nulla da quel periodo e dal fatto che non è affatto serio ed etico dare allarmi senza fondamento.
E il fondamento possono darlo esclusivamente gli esperti. Infatti a fare da contraltare a questa narrazione c’è la voce degli esperti, che invitano alla calma.
Secondo alcuni esperti mondiali, al momento non ci sono segnali di reale emergenza: i ricoveri restano bassi, le forme gravi sono rare e la situazione è sotto controllo, inoltre stiamo andando incontro alla stagione calda e non all'inverno. Insomma, l’attenzione è giusta, ma il panico no. Ecco cosa c’è davvero dietro ai numeri.
L'Asia sta nuovamente affrontando un'ondata di COVID-19, con un aumento dei contagi segnalato in diversi paesi, tra cui Singapore, Cina, Thailandia e Hong Kong.
Anche l'India sta vedendo un incremento dei casi, con oltre 250 infezioni attive registrate finora. Nonostante ciò, gli esperti sanitari invitano alla calma, sottolineando che, sebbene sia necessaria prudenza, non c'è motivo di farsi prendere dal panico.
Per capire meglio la situazione, la testata THE WEEK ha interpellato tre autorevoli voci del panorama medico: il Dott. Simon Grant, medico e fiduciario della Ruby Hall Clinic; il Dott. Harish Chafle, consulente intensivista senior, pneumologo e specialista in disturbi del sonno del Gleneagles Hospital di Parel, Mumbai; e la Dott.ssa Sushila Kataria, direttore senior di medicina interna presso il Medanta di Gurugram.
Alla domanda se questa recente impennata sia dovuta a una nuova variante del virus, il Dott. Simon Grant ha spiegato che l'aumento dei casi in diverse parti dell'Asia è principalmente attribuibile alla variante JN.1 e ai suoi sottolignaggi, come LF.7 e NB.1.8. La JN.1, un sottolignaggio del ceppo Omicron BA.2.86, è stata rilevata per la prima volta negli Stati Uniti nell'agosto 2023 e ha dimostrato una maggiore trasmissibilità rispetto al ceppo originale BA.2.86.
Il Dott. Harish Chafle ha aggiunto che, sebbene la nuova ondata possa destare preoccupazione, con casi segnalati in India in Kerala, Maharashtra e Tamil Nadu, è fondamentale mantenere la calma e cercare un intervento medico tempestivo in caso di necessità. Ha inoltre sottolineato che la variante JN.1 può colpire anche le persone vaccinate.
La Dott.ssa Sushila Kataria concorda, indicando che le ricerche condotte nei paesi con un picco di casi suggeriscono che si tratti probabilmente di una variante di Omicron, in particolare la JN.1.
Ecco il video dove gli esperti dicono che non c'è da preoccuparsi:
Considerando il basso tasso di ospedalizzazione attuale, ci si potrebbe chiedere se questa variante sia meno potente.
Il Dott. Grant ha precisato che, sebbene in India il numero di casi attivi sia relativamente basso e prevalentemente lieve, senza un aumento significativo dei ricoveri, in luoghi come Singapore e Hong Kong si è registrato un incremento delle ospedalizzazioni e, a Hong Kong, anche dei decessi settimanali.
Sebbene i dati attuali non indichino un rischio per la salute pubblica globale superiore rispetto ad altre varianti, la situazione è attentamente monitorata, e la gravità della malattia può variare in base all'immunità individuale.
Il Dott. Chafle ha rassicurato sul fatto che, finora, non sono state segnalate complicazioni gravi, e i sintomi, se presenti, includono tosse, febbre, perdita di olfatto e gusto, e mal di testa.
Riguardo alle fasce della popolazione più vulnerabili, il Dott. Grant ha indicato che, sebbene chiunque possa infettarsi, i gruppi ad alto rischio come anziani, persone con patologie preesistenti o sistema immunitario indebolito sono più suscettibili a forme gravi.
La Dott.ssa Kataria ha confermato che la malattia tende a essere più grave nelle persone con comorbidità e negli anziani.
Sulla questione delle dosi di richiamo, il Dott. Grant ha riferito che gli esperti sanitari nelle aree colpite consigliano ai gruppi ad alto rischio di riceverle come misura precauzionale, dato che l'efficacia dei vaccini può diminuire nel tempo. L'OMS continua a monitorare l'evoluzione del virus per fornire raccomandazioni aggiornate.
La Dott.ssa Kataria ha ricordato che il COVID circola da tempo e che molte ondate si sono risolte senza un impatto eccessivo.
A maggio 2025, la situazione Covid-19 in Italia è sotto controllo, nonostante un recente aumento dei contagi.
Negli ultimi 30 giorni si sono registrati circa 960 casi, con un'età media dei contagiati di 67 anni e pochi casi tra gli operatori sanitari.
La variante dominante resta la JN.1 con i suoi sottolignaggi, ma si monitora la nuova LP.8.1, più trasmissibile ma apparentemente non più grave.
I sintomi sono generalmente lievi, simili a un raffreddore. L'OMS ha classificato la LP.8.1 a basso rischio.