Nella puntata di Affari tuoi di lunedì 2 giugno 2025, il piatto tipico è basico e light ma non per questo poco invitante: i grissini del Piemonte.
I grissini sono tra i prodotti da forno italiani più conosciuti e apprezzati al mondo, simbolo della tradizione piemontese e protagonisti immancabili sulle tavole di Torino e di tutto il Piemonte.
La loro storia affascinante e la semplicità degli ingredienti ne fanno un esempio perfetto di come la cucina regionale italiana sappia trasformare la necessità in eccellenza gastronomica.
La nascita dei grissini è legata a un episodio storico ben preciso. Siamo a Torino, alla corte dei Savoia, nella seconda metà del XVII secolo.
Il futuro re Vittorio Amedeo II, ancora bambino, soffriva di gravi problemi di digestione che gli impedivano di mangiare il pane tradizionale, troppo ricco di mollica e quindi difficile da assimilare per il suo stomaco delicato.
Su indicazione del medico lanzese Teobaldo Pecchio, il fornaio di corte Antonio Brunero fu incaricato di ideare un pane che fosse più leggero e digeribile.
Brunero prese spunto dalla ghërsa, il classico pane piemontese di forma allungata, e ne modificò la ricetta: eliminò quasi del tutto la mollica, allungò e assottigliò l’impasto, creando dei bastoncini croccanti e sottili. Fu così che nacque il “ghërsin” (in piemontese), da cui deriva il termine italiano “grissino”.
La nuova specialità conquistò subito la corte e, grazie alla sua leggerezza e alla lunga conservabilità, si diffuse rapidamente anche tra la popolazione e nelle altre regioni d’Italia.
I grissini divennero presto il pane preferito della casa Savoia: re Carlo Felice amava sgranocchiarli durante gli spettacoli al Teatro Regio, mentre Napoleone Bonaparte ne era talmente ghiotto da istituire un servizio di corriera tra Torino e Parigi per ricevere ogni giorno i suoi amati “petits bâtons de Turin”.
La fama dei grissini varcò così i confini piemontesi e italiani, diventando una vera eccellenza esportata in tutto il mondo.
La ricetta tradizionale dei grissini è sorprendentemente semplice: farina di grano tenero (meglio se di tipo 0), acqua, lievito di birra (o lievito madre), sale, olio extravergine d’oliva e, a volte, un pizzico di malto o miele per favorire la lievitazione.
L’impasto viene lavorato a lungo fino a ottenere una consistenza elastica e liscia, lasciato lievitare e poi steso in un rettangolo.
Il segreto dei grissini sta nella lavorazione: l’impasto viene tagliato a strisce sottili, che vengono poi “stirate” a mano fino a formare bastoncini lunghi e sottili, che possono raggiungere anche i 60-80 centimetri di lunghezza. Questa tecnica, detta appunto “stiratura”, garantisce la tipica croccantezza e friabilità del prodotto finito.
I grissini vengono poi disposti su teglie, spennellati con olio e cotti in forno molto caldo per pochi minuti, fino a doratura.