27 Jun, 2025 - 11:24

Chi era e come è morto Clark Olofsson? Storia del rapitore che ispirò teoria della sindrome di Stoccolma

Chi era e come è morto Clark Olofsson? Storia del rapitore che ispirò teoria della sindrome di Stoccolma

Clark Oderth Olofsson, nato a Trollhättan il 1° febbraio 1947 e morto ad Arvika il 24 giugno 2025, è stato uno dei criminali più noti della storia svedese e una figura chiave nella cronaca nera europea. Il suo nome è legato indissolubilmente al concetto di “sindrome di Stoccolma”, fenomeno psicologico che descrive il legame emotivo tra vittime di sequestro e i loro rapitori.

Clark Olofsson: causa della morte

Clark Olofsson è morto il 24 giugno 2025, all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia. Il decesso è avvenuto ad Arvika, in Svezia, come confermato dalla famiglia tramite i media locali e internazionali. La sua scomparsa chiude il capitolo di una vita segnata da eccessi, crimini e una notorietà che ha travalicato i confini della cronaca nera per entrare nella storia della psicologia e della cultura popolare.

Chi era Clark Olofsson?

Olofsson ha trascorso oltre metà della sua vita in carcere, accumulando condanne per una lunga serie di reati: tentato omicidio, aggressione, rapina, furto e traffico di droga. La sua carriera criminale inizia già da giovanissimo, con diverse evasioni da istituti correttivi e prigioni. Nel 1966, dopo essere stato arrestato per aggressione a quattro agenti di polizia, riceve la sua prima condanna da maggiorenne, seguita da una rocambolesca evasione. Negli anni successivi, Olofsson si rende protagonista di numerosi episodi criminali, diventando una celebrità in Svezia, anche per la sua capacità di sfuggire ripetutamente alla giustizia.

Il dramma di Norrmalmstorg e la nascita della sindrome di Stoccolma

Il momento che consacra Olofsson alla storia arriva nell’agosto del 1973. Jan-Erik Olsson, evaso armato, fa irruzione nella Kreditbanken di piazza Norrmalmstorg, nel cuore di Stoccolma, prendendo in ostaggio tre donne e un uomo. Tra le richieste dei sequestratori c’è la liberazione di Clark Olofsson, allora detenuto. Le autorità, nella speranza di risolvere pacificamente la crisi, acconsentono e Olofsson entra nella banca, diventando co-protagonista del sequestro.

Per sei giorni, ostaggi e rapitori convivono nella camera blindata della banca. In modo del tutto inatteso, tra loro nasce un rapporto di solidarietà e fiducia: gli ostaggi difendono i sequestratori, si rifiutano di uscire per primi all’arrivo della polizia e arrivano persino a schierarsi contro le forze dell’ordine. Questo comportamento sorprendente viene analizzato dallo psichiatra svedese Nils Bejerot, che conia il termine “sindrome di Stoccolma” per descrivere l’apparente affetto e la simpatia sviluppati dalle vittime verso i loro carcerieri.

La fama internazionale e la cultura pop

Il caso ebbe risonanza mondiale e la sindrome di Stoccolma divenne un termine di uso comune anche grazie a casi successivi, come quello dell’ereditiera americana Patty Hearst. La storia di Olofsson ha ispirato libri, film e una serie Netflix, “Clark”, in cui il suo ruolo è interpretato da Bill Skarsgård.



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