07 Jul, 2025 - 08:59

Scadenze fiscali 21 luglio 2025: come pagare l’imposta sostitutiva con partita IVA forfettaria

Scadenze fiscali 21 luglio 2025: come pagare l’imposta sostitutiva con partita IVA forfettaria

Si avvicina una delle date più attese dai contribuenti italiani in regime forfettario: le scadenze fiscali del 21 luglio 2025. Con la proroga recentemente introdotta, professionisti e autonomi che hanno adottato il regime agevolato vedono slittare i termini di versamento del saldo 2024 e del primo acconto per l’anno fiscale 2025. Un rinvio che concede respiro, ma che richiede anche precisione e pianificazione.

Ma quali sono gli importi da versare e con quali modalità? In che modo cambiano le aliquote e i codici tributo da utilizzare? E quali sono le opzioni per rateizzare l’imposta sostitutiva? Ecco tutto ciò che serve sapere per arrivare pronti al prossimo appuntamento con il fisco.

Scadenze fiscali 21 luglio 2025: saldo 2024 e primo acconto 2025 imposta sostitutiva

Per le partite IVA in regime forfettario, il 21 luglio 2025 è il termine per saldare l’imposta sostitutiva dovuta per il 2024 e per versare il primo acconto 2025. L’acconto è calcolato sulla base del reddito dichiarato nell’anno precedente, considerando il coefficiente di redditività collegato al proprio codice ATECO.

Chi sceglie di versare le imposte entro il 20 agosto 2025 può farlo, ma con una maggiorazione dello 0,40%. Le due opzioni sono quindi:

  • 21 luglio 2025: versamento senza maggiorazione;
  • 20 agosto 2025: versamento con maggiorazione dello 0,40%.

L’imposta sostitutiva, pari al 15%, scende al 5% per i primi cinque anni di attività. Si tratta di una tassazione agevolata rispetto all’IRPEF ordinaria, pensata per incentivare l’attività autonoma.

Anche i contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale devono rispettare le stesse scadenze. Resta invariato l’obbligo di versamento dei contributi previdenziali alla gestione separata INPS o alla cassa professionale di appartenenza, con regole differenti a seconda del profilo contributivo.

Come funziona la rateizzazione dell’imposta sostitutiva

È possibile rateizzare l’imposta sostitutiva sul regime forfettario a condizione che il primo pagamento avvenga entro il 21 luglio. Le sei rate previste comportano interessi crescenti secondo questo schema:

  • 21 luglio 2025: prima rata senza interessi;
  • 20 agosto 2025: seconda rata con 0,18% di interessi;
  • 16 settembre 2025: terza rata con 0,51% di interessi;
  • 16 ottobre 2025: quarta rata con 0,84% di interessi;
  • 17 novembre 2025: quinta rata con 1,17% di interessi;
  • 16 dicembre 2025: sesta rata con 1,50% di interessi.

Se invece il primo pagamento avviene il 20 agosto 2025, il piano rateale slitta in avanti e gli interessi si ricalcolano su base mensile. È importante valutare la propria liquidità per scegliere l’opzione più sostenibile.

In alcuni casi non è necessario versare l’acconto:

  • Nessun acconto se l’imposta dovuta è inferiore a 51,65 euro;
  • Acconto in unica soluzione entro il 30 novembre se l’importo è tra 51,65 e 257,52 euro;
  • Acconto in due rate (luglio e novembre) se supera 257,52 euro.

Pagamento con modello F24: codici tributo da usare per il regime forfettario

Il pagamento delle imposte per le partite IVA in regime forfettario si effettua tramite modello F24, compilando correttamente la sezione dedicata ai codici tributo. Di seguito i codici da utilizzare:

  • 1792 – imposta sostitutiva, saldo 2024;
  • 1790 – imposta sostitutiva, acconto prima rata 2025;
  • 1791 – imposta sostitutiva, acconto seconda rata o in unica soluzione.

Il modello va compilato indicando l’anno di riferimento (2024 per il saldo, 2025 per l’acconto) e gli importi precisi. I versamenti possono essere effettuati tramite:

  • servizi di home banking con F24 telematico;
  • portale dell’Agenzia delle Entrate;
  • software abilitati per professionisti;
  • sportelli bancari o postali.

Attenzione alle differenze tra gestione separata INPS e casse professionali. Gli iscritti a ordini come architetti, avvocati, medici o ingegneri dovranno rispettare anche le scadenze previste dal proprio ente previdenziale, che possono differire da quelle fiscali.

Una corretta pianificazione, affiancata dal supporto di un commercialista esperto, è fondamentale per evitare errori nei calcoli o omissioni nei versamenti.

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