07 Jul, 2025 - 13:53

Pensioni, quanto aumenteranno nel 2026? Tutto sulla rivalutazione

Pensioni, quanto aumenteranno nel 2026? Tutto sulla rivalutazione

Nel 2026 le pensioni italiane subiranno un nuovo adeguamento grazie al meccanismo della rivalutazione, con aumenti che interesseranno milioni di pensionati. Il Documento di Economia e Finanza (DEF) approvato dal governo ha infatti stabilito una crescita degli assegni fino allo 0,8%, un dato che, pur non rivoluzionario, rappresenta un aiuto concreto per chi vive con redditi fissi e spesso modesti.

Cos’è la rivalutazione delle pensioni?

La rivalutazione, nota anche come perequazione, è il meccanismo che consente di aggiornare annualmente gli importi delle pensioni in base all’inflazione certificata dall’Istat. L’obiettivo è quello di mantenere il potere d’acquisto dei pensionati, adeguando gli assegni all’aumento del costo della vita. Per il 2026, l’inflazione media attesa si colloca tra l’1,6% e l’1,8%, ma la rivalutazione effettiva applicata sarà dello 0,8%.

Come funziona la perequazione?

L’aumento non sarà uguale per tutti: il sistema prevede tre fasce di rivalutazione, in modo da favorire chi percepisce pensioni più basse:

  • 100% dell’aumento per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.400 euro lordi mensili)
  • 90% per la parte compresa tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.400 e 3.000 euro)
  • 75% per la parte eccedente le 5 volte il minimo (oltre 3.000 euro)

Questa struttura garantisce che gli assegni più bassi ricevano l’incremento pieno, mentre quelli più alti vedranno aumenti proporzionalmente inferiori.

Gli importi: esempi pratici

Per comprendere meglio l’impatto della rivalutazione, ecco alcune simulazioni basate sugli aumenti previsti:

Importo pensione mensileAumento mensile (0,8%)Nuovo importo mensile
1.000 €+8 €1.008 €
2.000 €+16 €2.016 €
3.000 €+24,63 €3.024,63 €
5.000 €+37,50 €5.037,50 €

Anche le pensioni minime e l’assegno sociale saranno ritoccati al rialzo: la pensione minima passerà da 598,61 euro a 604,60 euro, l’assegno sociale da 534,41 a 539,75 euro, mentre la pensione di invalidità salirà da 333,33 a 336,66 euro.

Chi ci guadagna davvero?

I maggiori beneficiari di questa rivalutazione saranno i pensionati che percepiscono assegni medio-bassi, cioè sotto le quattro volte il minimo. Per queste categorie, l’aumento sarà pieno e rappresenterà un aiuto concreto contro l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione.

Per le pensioni medio-alte e alte, invece, la rivalutazione sarà parziale e l’impatto meno significativo. Ad esempio, una pensione da 5.000 euro vedrà un aumento di circa 37,50 euro al mese, mentre per chi percepisce 1.000 euro l’incremento sarà di 8 euro, ma in proporzione maggiore rispetto all’importo complessivo.

Bonus pensioni 2026: un aiuto concreto ma limitato

Nel 2026 è previsto anche il cosiddetto Bonus pensioni, pensato per sostenere soprattutto chi ha redditi più bassi. Tuttavia, la rivalutazione “calibrata” limita l’impatto sulle fasce più alte, mentre il sistema resta soggetto ai rischi di un’inflazione crescente e alla sostenibilità del bilancio pubblico.

Le prospettive per il futuro

L’aumento delle pensioni nel 2026 rappresenta un banco di prova per il sistema previdenziale italiano, chiamato a garantire equità e rigore senza aumentare il debito pubblico. Per le famiglie, l’incremento sarà un aiuto reale, anche se molti lo giudicano ancora troppo limitato rispetto all’aumento dei prezzi e delle spese quotidiane.

Il governo continuerà a monitorare l’andamento dell’inflazione e potrebbe intervenire con ulteriori misure di sostegno, soprattutto per le categorie più deboli della popolazione.

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