La vicenda di Pietro Maso rimane una delle pagine più sconvolgenti della cronaca italiana degli anni ’90. Il suo nome è indissolubilmente legato al duplice omicidio dei genitori, avvenuto nel 1991 a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, con un movente che ha scioccato l’opinione pubblica: l’eredità familiare. Ma quanto ha effettivamente ereditato Pietro Maso nel corso della sua vita? E quali sono le verità e le bufale che si sono susseguite negli anni?
Il 17 aprile 1991, Pietro Maso, allora diciannovenne, uccise i suoi genitori con la complicità di alcuni amici, con l’obiettivo dichiarato di impossessarsi dell’eredità familiare. Il piano prevedeva una spartizione precisa delle somme: 200 milioni di lire a uno dei complici, 100 milioni a un altro (minorenne), e il resto da dividere tra Maso e un altro amico. L’ammontare totale stimato era tra un miliardo e un miliardo e mezzo di lire, una cifra considerevole per l’epoca.
Tuttavia, dopo l’arresto e durante il processo, Maso fu convinto dal suo avvocato a rinunciare ufficialmente all’eredità, anche per motivi strategici legati alla difesa in tribunale. In Italia, infatti, chi viene condannato per l’omicidio di un familiare perde il diritto a ricevere l’eredità della vittima, secondo quanto previsto dal codice civile.
Nel 2019, la stampa italiana ha riportato la notizia secondo cui una professoressa in pensione, 96enne, nubile e senza figli, avrebbe lasciato a Pietro Maso un’eredità di circa 850.000 euro tra casa, terreni e conti correnti. La donna, originaria della provincia di Salerno e residente a Roma, avrebbe scritto nel testamento che i suoi beni sarebbero andati a Maso “in ragione del pentimento e del ravvedimento dimostrato, perché possa rifarsi una nuova vita onesta”.
Il testamento sarebbe stato depositato presso un’associazione che si occupa di pratiche fiscali e notarili, e Maso avrebbe avuto sei mesi di tempo per decidere se accettare il lascito. Tuttavia, la vicenda ha sollevato molti dubbi: alcune testate, dopo aver visionato il documento, hanno ipotizzato che potesse trattarsi di una bufala, non trovando riscontri certi sull’identità della signora e sulla reale esistenza dell’eredità. L’associazione coinvolta era già stata segnalata in passato per altre notizie poco attendibili.
Negli ultimi anni, dopo aver scontato la pena ed essere tornato in libertà, Pietro Maso ha vissuto una vita modesta. Secondo alcune ricostruzioni, avrebbe percepito per un periodo il reddito di cittadinanza, il sussidio statale riservato a chi guadagna meno di 9.360 euro l’anno, segno di una situazione economica tutt’altro che agiata. Maso avrebbe lavorato anche come cameriere in Spagna e si sarebbe impegnato in attività di reinserimento sociale.
Evento | Importo stimato | Esito |
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Eredità dei genitori (1991) | 1-1,5 miliardi di lire | Rinunciata per legge |
Eredità professoressa (2019, presunta) | 850.000 euro | Notizia controversa, incerta |
Reddito di cittadinanza (anni recenti) | Fino a 780 euro/mese | Percepito per alcuni mesi |