21 Jul, 2025 - 10:55

Garlasco, nuove ombre su Andrea Sempio: dal malore durante l'interrogatorio allo scontrino

Garlasco, nuove ombre su Andrea Sempio: dal malore durante l'interrogatorio allo scontrino

Il caso Garlasco continua a far discutere l’opinione pubblica a 18 anni dal delitto di Chiara Poggi. In questi giorni l’attenzione si è concentrata nuovamente su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e oggi unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta aperto dal procuratore Fabio Napoleone. Al centro delle cronache le rilevanti incongruenze emerse nell’interrogatorio di Sempio del 4 ottobre 2008, riletto oggi alla luce di nuovi accertamenti e di misteri che rischiano di cambiare la narrazione di una delle vicende giudiziarie italiane più discusse.

Sempio, un interrogatorio che fa discutere

La mattina del 4 ottobre 2008, a 418 giorni dall’omicidio di Chiara Poggi, vengono convocati in caserma a Vigevano i frequentatori della casa di via Pascoli, tra cui Andrea Sempio e altri amici di Marco Poggi. Sempio è il primo a essere sentito dai carabinieri Flavio Devecchi e Gennaro Cassese: il suo interrogatorio dura dalle 10.30 alle 14.40, per complessive quattro ore.

Il verbale del colloquio diventa ben presto oggetto di forti perplessità a causa di una serie di anomalie che emergono sia dagli atti processuali sia dalle successive verifiche degli inquirenti pavesi.

Il mistero degli orari e delle firme

Uno degli aspetti più enigmatici riguarda la sovrapposizione degli orari degli interrogatori. Nei documenti ufficiali, infatti, i verbali degli amici di Sempio, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, risultano redatti negli stessi orari in cui Sempio era sotto interrogatorio. Addirittura, tutti e tre i verbali portano la firma dei medesimi due carabinieri: Devecchi e Cassese.

Una circostanza che, a livello pratico, solleva dubbi sulla reale ricostruzione temporale degli eventi: come potevano i due militari interrogare contemporaneamente più persone? Gli stessi carabinieri, oggi sentiti di nuovo sulla questione, non hanno ricordato le modalità né se effettivamente i tempi indicati nelle carte fossero corretti.

InterrogatoOra inizioOra fineCarabinieri firmatari
Andrea Sempio10:3014:40Cassese, Devecchi
Alessandro Biasibetti11:2512:10Cassese, Devecchi
Mattia Capra13:2514:20Cassese, Devecchi

Questa sovrapposizione temporale resta priva di spiegazioni chiare nei verbali e continua ad alimentare interrogativi.

Il malore mai verbalizzato

Altro nodo cruciale è quello del malore accusato da Sempio durante l’interrogatorio. Secondo una scheda sanitaria successivamente emersa, in quelle ore venne richiesto e intervenne il 118, trattenendosi in caserma per circa 40 minuti. Di questa pausa e dell’arrivo dei sanitari non c’è però traccia nelle due pagine e mezzo di verbale, che non riportano alcuna interruzione né dettagliano questo episodio.

Per molti anni, Sempio e i suoi avvocati hanno negato il malore; solo recentemente, in un’intervista, lo stesso Sempio ha ammesso pubblicamente di avere avuto un mancamento, attribuendolo a condizioni di salute precarie in quei giorni.

Il giallo dello scontrino

Durante il medesimo interrogatorio, emerge poi la questione dello scontrino del parcheggio di Vigevano, ritenuto da Sempio il proprio principale alibi per la mattina dell’omicidio. Anche in questo caso, la lettura degli atti mostra una dinamica poco chiara: secondo Sempio, interrogato a distanza di anni, gli venne chiesto di andare a recuperare lo scontrino a casa per poi riconsegnarlo ai carabinieri.

Negli atti però, la consegna dello scontrino appare come un elemento contestuale e diretto, senza menzione di questa “spola” tra casa e caserma. Il racconto attuale di Sempio parla di vari rientri in caserma e di aggiornamenti successivi al verbale, mentre negli atti tutto sembra svolgersi in modo lineare e senza interruzioni.

Le reazioni e le novità delle indagini

Vista la rilevanza di queste incongruenze, negli ultimi mesi gli inquirenti sono tornati a sentire i due carabinieri che condussero gli interrogatori, senza tuttavia ottenere ulteriori dettagli chiarificatori. La vicenda è ora al centro della nuova inchiesta che vede come unico indagato proprio Andrea Sempio e che mira anche a verificare l'attendibilità dei materiali investigativi storici.

Queste anomalie rendono ancora più difficile distinguere tra errori materiali, sviste documentali e potenziali omissioni rilevanti ai fini investigativi.

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