Ibiza, isola simbolo della nightlife e della musica elettronica, si ritrova oggi protagonista di un inquietante mistero: la morte improvvisa e ancora avvolta dall’ombra di Michele Noschese, conosciuto nel circuito internazionale come DJ Godzi.
Il giovane artista napoletano, 35 anni, è stato trovato senza vita nella sua abitazione nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio.
Da più di dieci anni residente sull’isola, Noschese era ormai una presenza affermata nelle consolle di tutta Europa e negli Stati Uniti, inserito nella scena underground e molto amato dai colleghi e dai fan.
Il decesso di DJ Godzi è avvenuto in circostanze che restano ancora tutte da chiarire. Secondo una prima ricostruzione, la tragedia si è consumata durante una festa privata nella casa dell’artista, evento che sarebbe poi degenerato a causa del volume troppo alto della musica.
Alcuni testimoni riferiscono che i vicini, disturbati dalla confusione, avrebbero avvertito la Guardia Civil, la polizia spagnola.
Quando gli agenti sono intervenuti, le versioni fornite dagli amici presenti parlano di un alterco con la polizia: Noschese sarebbe stato percosso dagli agenti e trovato, poco dopo, già privo di vita. Particolare che accresce i sospetti: il corpo sarebbe stato trasportato immediatamente in obitorio, senza passare da un presidio sanitario.
Questi racconti, al momento, rimangono testimonianze ancora tutte da verificare e la magistratura spagnola ha aperto una formale inchiesta per fare piena luce sulla dinamica dei fatti.
Il mistero si è rapidamente diffuso, soprattutto dopo che sui profili social degli amici e nell’ambiente musicale sono cominciate a circolare accuse precise: negli ambienti più vicini a Noschese si parla esplicitamente di “omicidio”.
Le autorità locali indagano senza escludere nessuna pista, incluso l’ipotetico uso eccessivo della forza da parte della polizia. Solo l’autopsia, attualmente in corso e richiesta anche in forma indipendente dalla famiglia del dj, potrà stabilire con certezza le cause dell’improvviso decesso.
È subito intervenuto anche il Consolato italiano a Barcellona, che sta offrendo alla famiglia tutto il supporto possibile e seguendo con attenzione l’evoluzione dell’indagine.
I familiari, devastati dal dolore, si sono affidati a una squadra di legali “favorevolmente noti” proprio per perorare il diritto ad avere risposte precise sulla morte di Michele.
Hanno chiesto formalmente anche una perizia medico-legale indipendente, perché la magistratura spagnola non lasci nessun dettaglio inesplorato.
Michele Noschese non era soltanto un volto noto nello scenario clubbing internazionale. Laureato in Economia, aveva scelto di lasciare una promettente carriera calcistica—era arrivato fino alla Serie A Svizzera—per seguire la vera passione della sua vita: la musica elettronica.
Aveva scelto Ibiza come casa, definendola “la patria della mia musica”, e aveva pubblicato brani per label come Mood Child Art. Si era esibito nei club e nei festival di Londra, Parigi, Berlino, Barcellona e New York, conquistando il pubblico con set raffinati e una sensibilità artistica fuori dal comune.
Al momento, mentre la sua famiglia attende risposte concrete, restano molti interrogativi. Le autorità spagnole continuano a investigare sulle ultime ore di vita di Noschese, raccogliendo testimonianze e attendendo l’esito degli esami autoptici.
L’ipotesi omicidio resta sul tavolo, insieme al sospetto di un intervento delle forze dell’ordine degenerato con conseguenze letali.
Sarà l’inchiesta a chiarire quello che, per ora, rimane un doloroso e cupo mistero. Nel frattempo, il ricordo di DJ Godzi resterà indelebile nella memoria della musica elettronica internazionale e di chi lo ha conosciuto, amato e stimato sulla scena e fuori.