23 Jul, 2025 - 14:18

Perché La vita da grandi è il film da non perdere assolutamente, ora su Netflix

Perché La vita da grandi è il film da non perdere assolutamente, ora su Netflix

La vita da grandi, ora disponibile su Netflix, è il debutto alla regia di Greta Scarano, e sta già conquistando tutti per la sua straordinaria delicatezza e forza.

Dimenticate i soliti drammi familiari pieni di cliché o le commedie che si dimenticano in fretta: questo film è un piccolo miracolo.

Un racconto che sa trattare un tema delicato come l’autismo con una leggerezza autentica, mai superficiale. Con ironia, tenerezza, e soprattutto rispetto.

Qui non si parla di diversità come se fosse qualcosa da spiegare o etichettare, ma di normalità. Di sogni che ogni bambino ha, di paure che ogni genitore conosce, di scelte che ti cambiano senza avvisarti. E in mezzo a tutto questo, una storia che ti entra piano e resta per sempre.

La vita da grandi, su Netflix, il film che non puoi assolutamente perderti

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer ufficiale:

La vita da grandi, nessun effetto speciale, nessuna trama iperbolica, ma la forza silenziosa di una storia che, anche se non lo sapevamo, aveva bisogno di essere raccontata.

L'opera prima dell'attrice Greta Scarano è un capolavoro. Un film che arriva con l'umiltà di un film indipendente e la potenza emotiva di un classico, dimostrando di essere un piccolo, necessario miracolo nel panorama del cinema italiano. 

Una storia ispirata a fatti reali

La storia, ispirata alla vicenda reale dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, ruota attorno a Irene, una superlativa e sempre bravissima Matilda De Angelis, e a suo fratello Omar, a cui Yuri Tuci regala un'interpretazione magistrale e indimenticabile.

Lei è una giovane donna che a Rimini, la sua città natale, si è sempre sentita stretta, costruendosi una vita a Roma che però la lascia insoddisfatta.

Lui, autistico, è cresciuto in una bolla di amorevole iperprotezione familiare, ma con un universo di sogni chiari e potenti: diventare un famoso rapper, sposarsi, avere tre figli.

Le loro vite si reintrecciano quando una richiesta della madre costringe Irene a tornare a casa per occuparsi di Omar. Una volta lì, Irene decide che terrà un "corso intensivo" a Omar per insegnargli a diventare grande. 

Ed è qui che il film svela la sua magia e il suo messaggio. La vita da grandi non cade mai nella trappola della retorica o del pietismo, trappole fin troppo comuni quando si affronta il tema della disabilità.

Al contrario, sceglie la strada più difficile e autentica: quella dell'ironia, della leggerezza intelligente e del rispetto profondo.

L'autismo non come una condizione di cui avere pietà, ma un punto di vista da cui Omar osserva e desidera il mondo. I suoi sogni non sono filtrati o diminuiti; sono assoluti, urgenti e validi tanto quanto quelli di chiunque altro.

Per chi vive quotidianamente una realtà legata alla neurodiversità, questo film è una boccata d'aria fresca, uno specchio confortante.

È la rappresentazione fedele delle dinamiche familiari, della lotta silenziosa per l'inclusione, della frustrazione nel pensare al "dopo" che si mescola all'amore incondizionato e della gioia pura per quelle piccole conquiste che il resto del mondo dà per scontate.

Ma il vero superpotere di questo film è la sua capacità di essere un ponte per tutti gli altri. Non è una lezione, ma un invito all'empatia.

Fa sorridere, commuove fino alle lacrime e, soprattutto, fa comprendere che dietro ogni etichetta che possiamo dare, c'è una persona con la sua identità, la sua volontà e il suo cuore.

Con la sua regia perfetta ed empatica e due attori super, La vita da grandi si rivela molto più di un film sull'autismo. È un piccolo gioiello pronto a emozionarvi. Non perdetelo su Netflix. Non fate l'errore di pensare "non fa per me", perché scoprirete che, in fondo, parla di ognuno di noi.

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