Sembrava una serata come tante: un concerto dei Coldplay, luci spettacolari, fan in delirio… e poi quella kiss cam, il tradimento e la tragedia mediatica.
Al centro della bufera, Andy Byron, ex CEO di Astronomer, che a quanto pare non l’ha presa affatto bene. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe addirittura intentare una causa contro la band britannica.
La tempesta mediatica che ha travolto Andy Byron, l'ormai ex CEO di Astronomer, dopo essere stato immortalato mentre baciava la collega Kristin Cabot a un concerto dei Coldplay, ha sollevato una domanda inevitabile nell'era dei disastri virali: si può portare una rock band in tribunale per aver rovinato la propria vita? Secondo gli esperti legali, la risposta è un sonoro "no", e tentare sarebbe non solo inutile, ma controproducente.
L'epicentro del ciclone legale, almeno in teoria, è la battuta che il frontman dei Coldplay ha rivolto alla coppia mentre cercava di nascondersi imbarazzata: "O hanno una relazione o sono semplicemente molto timidi".
Un legale, Camron Dowlatshahi, ha spiegato a Page Six che, con molta "creatività", si potrebbe tentare la via della diffamazione. Ma questo castello di carte legale crollerebbe quasi subito.
Per vincere, Byron dovrebbe dimostrare non solo di non avere una relazione con Cabot (un'affermazione difficile da sostenere, dato che entrambi sono sposati con altre persone e non hanno smentito), ma anche che Chris Martin lo sapeva e ha fatto quel commento con l'intento malevolo di danneggiarlo. Un'ipotesi, secondo gli avvocati, assolutamente impraticabile e "frivola".
E quindi no, l'ex CEO di Astronomer non potrebbe fare causa ai Coldplay e non lo farà, infatti.
No. Anche l'idea di appellarsi alle leggi sulla privacy o sul consenso alla registrazione è destinata a fallire. Chiunque acquisti un biglietto per un concerto in un'arena pubblica accetta, implicitamente ed esplicitamente, di poter essere filmato.
Non esiste una protezione della privacy in un luogo affollato da migliaia di persone, e i termini e le condizioni dei biglietti quasi sempre includono una clausola che concede agli organizzatori il diritto di utilizzare foto e video del pubblico.
La vera minaccia legale non proviene dal palco, ma dalla persona che era al suo fianco. Mentre Byron non ha armi contro i Coldplay, Kristin Cabot potrebbe averne contro di lui.
Essendo il suo superiore gerarchico, il bacio potrebbe essere interpretato come un episodio di molestia sessuale sul posto di lavoro. L'avvocato Craig Weiner ha sottolineato che un datore di lavoro è responsabile delle azioni dei suoi supervisori. Se Cabot riuscisse a dimostrare che la condotta di Byron è stata offensiva e ha interferito con il suo lavoro, potrebbe intentare una causa contro di lui e, di conseguenza, contro l'azienda.
Nemmeno la persona che ha dato il via a tutto, la tiktoker Grace Springer, ha nulla da temere. Il suo video, che ha documentato un evento di interesse pubblico, è protetto dal Primo Emendamento. Non ha commercializzato l'immagine della coppia e il suo commento rientra nella libertà di espressione.
Il quadro finale è desolante per l'ex CEO. Con una carriera distrutta e dimissioni forzate, Andy Byron si ritrova senza alcuna possibilità di rivalsa legale contro chi ha acceso la miccia del suo disastro pubblico e lavorativo.
Al contrario, è lui stesso a trovarsi nella posizione più vulnerabile, con la potenziale spada di Damocle di una causa per molestie.
Una lezione rude su come, nell'era digitale, un momento di leggerezza possa trasformarsi in una valanga inarrestabile, senza che ci sia nessuno da incolpare, tranne forse se stessi.