Un recente episodio trasmesso dall’emittente israeliana Channel 14 ha scatenato indignazione a livello internazionale e sui social network.
Durante una discussione in studio sull’emergenza fame nella Striscia di Gaza, alcuni conduttori hanno deriso la madre di una bambina palestinese morta di stenti, ironizzando in diretta: “Se vedete la madre, è obesa... Avrà mangiato tutto lei”.
La risata generale in studio che ne è seguita ha segnato uno dei momenti più bassi nel dibattito televisivo sul conflitto israelo-palestinese.
Alla TV israeliana Channel 14 si fanno matte risate parlando di una bambina palestinese morta di fame.
— mostro ✊???? ???????? (@avantibionda) July 29, 2025
“Se vedete la madre, diventa piuttosto chiaro perché la piccola sia morta di fame.
Guardatela: questa è una donna che si è mangiata tutto il cibo dei figli.
Una donna che ha https://t.co/TbY4IqPveE pic.twitter.com/R7a23Z2HsQ
La drammaticità della situazione umanitaria a Gaza è documentata da numerose fonti internazionali. Almeno 122 persone, di cui 83 bambini, sono già morte di fame dall’inizio del blocco imposto da Israele.
Non sono casi isolati: secondo Save the Children, solo a luglio sono morti almeno 25 bambini per malnutrizione e la carestia avanza rapidamente, con oltre 70.000 bimbi sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta nella Striscia.
Le famiglie palestinesi raccontano di cercare cibo tra i rifiuti e di vedere i propri figli deperire giorno dopo giorno, con madri spesso incapaci di allattare a causa della stessa malnutrizione.
Al centro della vicenda c’è la piccola Razan Abu Zaher. È morta di fame il 21 luglio, in un ospedale di Gaza, dopo quaranta giorni di digiuno.
I commenti offensivi dalla televisione israeliana, che riducevano la tragedia della famiglia a una barzelletta di cattivo gusto, hanno suscitato rabbia anche tra molti cittadini israeliani, indignati per il tono disumano e il disprezzo della sofferenza.
L’episodio ha trovato ampia diffusione sui social, con video che mostrano la scena in cui i presentatori ridono della “madre obesa” mentre si discute della morte della sua bambina.
Molte associazioni umanitarie e semplici cittadini hanno condannato la mancanza di empatia e di rispetto verso il dramma che si sta consumando a Gaza, sottolineando il rischio di disumanizzare le vittime di un conflitto che colpisce soprattutto i più deboli.
Secondo testimonianze raccolte a Gaza, la fame non risparmia nessuno: donne, bambini e anziani soffrono quotidianamente, spesso privati anche dei più elementari strumenti di sopravvivenza.
In queste condizioni, osservano i volontari, sono proprio le madri a sacrificarsi per ultime, cercando disperatamente di salvare i più piccoli, anche a costo della propria salute.
Ciò che rende ancora più grave l’episodio è il tentativo di capovolgere la narrazione della tragedia: la battuta uscita in tv non solo minimizza la gravità della crisi, ma alimenta atteggiamenti discriminatori e la disinformazione.
Come denunciato da numerosi osservatori, queste parole contribuiscono a una spirale di odio che allontana sempre di più la possibilità di una soluzione giusta e umana per chi sta soffrendo.
Di fronte a queste immagini, rimane il dovere etico e civile di riportare la discussione sulla dignità delle vittime: ogni bambino morto di fame è una sconfitta per la coscienza del mondo intero.