02 Aug, 2025 - 14:13

Là Stranieri per tutti, la Stranieri per tutte, la Stranieri per tutt*

Là Stranieri per tutti, la Stranieri per tutte, la Stranieri per tutt*

La Stranieri per tutti La Stranieri per tutte La Stranieri per tutt* È la vistosa campagna pubblicitaria dell'Università per stranieri di Siena che sarà guidata dal rettore Tomaso Montanari fino al 2027. E con questa campagna pubblicitaria lo storico dell'arte, fiorentino-senese della contrada dell'Oca, è coerente con la definizione che dà dell'università che guida, "un luogo dove si studia e si insegna come comprendere l'altro, convinti che la civiltà è relazione, non dominio".  I manifesti giganti che compaiono a Siena e in altre città italiane sono di tre tipi: uno dice che la Stranieri è per tutti, un altro che la Stranieri è per tutte e il terzo che la Stranieri è per tutt*. 

La campagna dell'università di Tomaso Montanari e il pensiero dell'Accademia della Crusca

L'asterisco balza agli occhi e a Montanari replica indirettamente l'Accademia della Crusca con una lunga riflessione pubblicata sul sito della stessa: "È senz'altro giusto, e anzi lodevole, quando parliamo o scriviamo, prestare attenzione alle scelte linguistiche relative al genere, evitando ogni forma di sessismo linguistico. Ma non dobbiamo cercare o pretendere di forzare la lingua – almeno nei suoi usi istituzionali, quelli propri dello standard che si insegna e si apprende a scuola – al servizio di un'ideologia, per quanto buona questa ci possa apparire. L'italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro, così come, nella categoria grammaticale del numero, distingue il singolare dal plurale, ma non ha il duale, presente in altre lingue, tra cui il greco antico. Dobbiamo serenamente prenderne atto, consci del fatto che sesso biologico e identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale. Forse, un uso consapevole del maschile plurale come genere grammaticale non marcato, e non come prevaricazione del maschile inteso come sesso biologico (come finora è stato interpretato, e non certo ingiustificatamente), potrebbe risolvere molti problemi, e non soltanto sul piano linguistico. Ma alle parole andrebbero poi accompagnati i fatti". Perché le chiacchiere, come dicono nelle campagne toscane, le porta via il vento. I fatti restano.

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