Il nuovo numero del settimanale Giallo, in edicola dal 7 agosto, affronta con inedita profondità lo scandalo che avvolge il Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco, rimettendo sotto i riflettori il caso ancora irrisolto dell’omicidio di Chiara Poggi. Nei servizi d’apertura, per la prima volta parla pubblicamente don Gregorio Vitali, ex rettore del santuario e figura centrale sia nell'indagine sui presunti abusi sia nell’intricata vicenda che ha visto teatro la comunità di Garlasco nel corso degli anni.
Intervistato da Giallo, don Gregorio respinge qualsiasi accusa, si chiude dietro al silenzio e arriva a evocare una sorta di "giustizia divina", citando i Salmi per minacciare, almeno verbalmente, chiunque continui a parlare di lui o a coinvolgerlo nei controversi fatti del passato.
La sua storia, racconta, è stata fonte di grande sofferenza e ora chiede il silenzio più assoluto sulla vicenda, minacciando conseguenze spirituali verso chi osa riaprire il caso. Le sue dichiarazioni appaiono come un tentativo di distanziarsi sia dai fatti sia dalle ipotesi di connessioni tra il Santuario, presunti abusi e il delitto Poggi.
Giallo dà voce a chi, frequentando il santuario da bambino, denuncia abusi subiti in quegli stessi luoghi. Un testimone racconta che non sarebbe stato l’unico, invitando altri a uscire dal silenzio e ad avere coraggio.
La rivista ricorda che già nel 2006, attraverso le segnalazioni di un sacerdote locale, furono avvisate sia le autorità che il Vaticano: un promotore di giustizia fu inviato a indagare, ma l’inchiesta non ebbe seguito né conseguenze concrete.
Nel 2014, il Santuario finisce al centro di un clamoroso caso giudiziario: don Gregorio denuncia due cittadini romeni per estorsione. Secondo l’accusa, i due avrebbero minacciato di diffondere video e registrazioni compromettenti se non avessero ricevuto centinaia di migliaia di euro.
Gli estorsori furono condannati, mentre il rettore ammise pubblicamente solo un "momento di debolezza", negando con forza qualsiasi coinvolgimento in abusi su minori, affermando che le richieste di denaro erano all’ordine del giorno nel piazzale della chiesa.
La nuova inchiesta di Giallo sottolinea come, a distanza di anni, si moltiplichino le domande su eventuali legami tra il delitto di Chiara Poggi e quanto accadeva nel santuario.
Nonostante le ricostruzioni ufficiali, alcune fonti sostengono che la giovane avrebbe fatto ricerche su abusi e pedofilia nel contesto della chiesa, salvando sul suo computer articoli su questi temi, oltre ad approfondire il tema dei disturbi alimentari.
L’ipotesi suggerita dal settimanale – pur senza riscontri giudiziari – è che Chiara stesse cercando di raccogliere prove o di comprendere cosa accadesse davvero alla Bozzola e che questo l’abbia messa in pericolo.
Il panorama si completa con la ricostruzione dei celebri mercoledì sera al Santuario, quando don Gregorio celebrava messe di guarigione che attiravano folle di fedeli, e in particolare giovani e ragazze affette da disturbi alimentari.
Alcune testimoni raccontano a Giallo sensazionali "guarigioni" dall’anoressia grazie alle preghiere e agli esorcismi del sacerdote, mentre altri rimangono segnati, più da ciò che avveniva nelle sacrestie che da reali miracoli.
Albina Perri, direttore di Giallo, ha presentato il nuovo numero (in edicola dal 7 agosto) ai microfoni di Tag24.