06 Aug, 2025 - 14:46

Chi è Steven Charles Witkoff, inviato speciale di Trump in Russia? Ecco come è andato l'incontro con Putin

Chi è Steven Charles Witkoff, inviato speciale di Trump in Russia? Ecco come è andato l'incontro con Putin

Steven Charles Witkoff è un nome che negli ultimi mesi è salito prepotentemente alla ribalta non solo negli ambienti immobiliari americani, ma anche nelle cronache diplomatiche internazionali. Imprenditore, avvocato, “self-made man” e ora anche inviato speciale del presidente Donald Trump, Witkoff si è trovato – per volere della Casa Bianca – al centro delle trattative per la pace tra Russia e Ucraina. 

Steven Charles Witkoff: età e origini

Steven Charles Witkoff è nato il 15 marzo 1957 nel Bronx, New York, da una famiglia di origine ebraica russa. Cresciuto tra Baldwin Harbor e Old Westbury, a Long Island, è figlio di Martin, imprenditore dell’abbigliamento, e Lois, interior designer. La sua formazione universitaria prevede una laurea in scienze politiche e in giurisprudenza presso la Hofstra University, dove si laurea nel 1983.

Ha da subito mostrato una forte intraprendenza e una naturale capacità di mediazione: doti che lo hanno poi reso una figura chiave prima nel settore immobiliare, poi nella diplomazia.

Oggi Witkoff ha 68 anni e, secondo recenti stime di Forbes, possiede un patrimonio che si aggira sui 2 miliardi di dollari. Attualmente risiede a Miami Beach, Florida.

Steven Charles Witkoff: moglie e figli

Steve Witkoff ha sposato nel 1987 Lauren Jill Rappoport, avvocata di Manhattan. Dalla loro unione sono nati tre figli: Andrew, Alexander (Alex) e Zachary (Zach). La famiglia ha però affrontato un grave dramma: nel 2011 il primogenito Andrew è morto per overdose di oppiacei.

Questo tragico evento ha segnato profondamente Witkoff, spingendolo a diventare attivo sostenitore di iniziative contro la dipendenza da droghe, argomento che ha toccato anche nei suoi interventi pubblici, come quello alla Convention repubblicana del 2024.

Alexander oggi ricopre il ruolo di co-CEO nel Witkoff Group, la holding immobiliare di famiglia, mentre Zach è cofondatore di una società di criptovalute. Dal trasferimento in Florida nel 2019, Witkoff è stato legato sentimentalmente a Lauren Olaya, che spesso lo accompagna nei suoi impegni pubblici.

Carriera

Witkoff inizia la sua carriera come avvocato specializzato in diritto immobiliare, lavorando presso Dreyer & Traub, dove conosce Donald Trump, allora suo cliente. Il sodalizio tra i due nasce in quegli anni e si trasforma presto in amicizia personale e professionale, duratura fino ad oggi.

Nel 1985, Witkoff co-fonda Stellar Management, acquisendo centinaia di appartamenti tra Manhattan e Bronx. Nel 1997 lascia l’azienda per fondare la Witkoff Group, con cui firma alcune delle operazioni immobiliari più importanti di New York, come l’acquisto del Daily News Building e del Woolworth Building.

Da imprenditore immobiliare diventa una figura di riferimento nel settore e, con la prima amministrazione Trump, entra a far parte dei gruppi di lavoro per rilanciare l’economia USA dopo la pandemia. Nel 2025 riceve la nomina a inviato speciale per il Medio Oriente, ruolo che lo porterà a mediare tra Israele e Hamas, per poi essere coinvolto direttamente anche nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina.

Come è andato l’incontro del 6 agosto 2025 con Putin?

Il 6 agosto 2025 Steven Witkoff si è recato a Mosca per l’ennesimo tentativo di mediazione tra la Casa Bianca e il Cremlino, in un clima di fortissima tensione internazionale. L’appuntamento arriva alla vigilia di una scadenza imposta da Trump a Vladimir Putin: trovare un accordo di cessate il fuoco in Ucraina o affrontare una nuova, severissima ondata di sanzioni economiche statunitensi – sanzioni che potrebbero colpire anche Paesi terzi che fanno affari con la Russia.

Witkoff è stato accolto in aeroporto da Kirill Dmitriev, rappresentante per gli investimenti del presidente russo. Poche ore dopo, l’incontro al Cremlino con Vladimir Putin. Secondo le informazioni rese pubbliche dalle agenzie russa e americana, Witkoff si sarebbe mostrato fermo nel ribadire la linea di Trump: impegno concreto e verificabile verso la pace, oppure nessuna apertura sulle sanzioni.

Da Mosca non sono però trapelati dettagli sull’esito, ma fonti diplomatiche fanno sapere che il clima è stato teso e che Putin avrebbe ribadito le sue condizioni territoriali e richieste su limitazione dell’esercito ucraino. Nelle sue dichiarazioni, lo stesso Trump ha lasciato intendere che la questione resterà in bilico fino all’ultimo minuto utile.

L’incontro, dunque, rappresenta uno dei momenti chiave della crisi russo-ucraina: il successo o il fallimento della missione Witkoff potrebbe definire i prossimi mesi della geopolitica europea e il destino delle relazioni USA-Russia.

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