14 Aug, 2025 - 07:00

Elezioni Regionali 2025, la vera sfida è a sud: perchè il voto in Campania, Puglia e Calabria è fondamentale

Elezioni Regionali 2025, la vera sfida è a sud: perchè il voto in Campania, Puglia e Calabria è fondamentale

Tre Regioni del Sud al voto: due vanno verso un nuovo governo locale del centrosinistra, mentre in un'altra potrebbe essere riconfermato il centrodestra. Calabria, Campania e Puglia. Stando ai primi sondaggi, le prime due Regioni potrebbero restare saldamente nelle mani del centrosinistra: in Puglia, nonostante non sia ancora stato nominato ufficialmente un candidato dal campo largo, le rilevazioni indicano una vittoria quasi certa. Il centrodestra nemmeno ha scelto il suo candidato per queste elezioni.

In Campania, invece, sia centrosinistra sia centrodestra sono in una situazione di stallo. Da una parte manca il via libera di De Luca per l'ex presidente della Camera dei deputati ed esponente del Movimento Cinque Stelle, Roberto Fico; nel centrodestra tarda ad arrivare la conferma per il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. Non sono ancora ufficiali, né in Campania né in Puglia, le date del voto.

In Calabria, la situazione è diversa. Si voterà il 5 e 6 ottobre, ma mancano ancora alcune certezze nel centrosinistra: non si conosce il candidato che affronterà il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che punta alla riconferma. Dalle tre Regioni del Sud arriveranno importanti risposte: il governo Meloni gode ancora della fiducia di 12 milioni di cittadini?

La situazione in Campania

In Campania non è stata ancora fissata la data ufficiale delle elezioni regionali, ma il voto dovrebbe svolgersi a metà novembre 2025, entro il termine del 23 novembre stabilito dal Consiglio di Stato. Il presidente uscente Vincenzo De Luca, giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo, puntava alla ricandidatura e nel novembre 2023 il Consiglio regionale aveva persino eliminato il limite dei due mandati per consentirgli di correre una terza volta; la Corte Costituzionale ha però annullato quella norma, bloccando di fatto ogni possibilità di nuovo mandato e spingendo il centrosinistra a cercare un nuovo candidato unitario.

In testa alle preferenze della coalizione progressista, che comprende anche il M5S, c’è Roberto Fico, ex presidente della Camera ed esponente pentastellato, la cui candidatura ha ricevuto un sostanziale via libera da De Luca dopo un incontro con la segretaria del PD Elly Schlein lo scorso luglio, sebbene con qualche cautela. Nel centrodestra, invece, lo scenario resta aperto: il nome più accreditato è quello di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri di Fratelli d’Italia, che si è detto disponibile ma ha rimesso la decisione ai vertici nazionali.

Indecisioni anche in Puglia

La Puglia voterà probabilmente a metà novembre 2025, insieme a Campania e Veneto. Il presidente uscente Michele Emiliano (PD), in carica dal 2015, conclude il secondo mandato e, per il limite previsto dalla legge, non potrà ricandidarsi. Il centrosinistra punta su Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e oggi europarlamentare, molto popolare (oltre 500 mila preferenze alle Europee 2024). Emiliano lo ha indicato come suo successore, ma potrebbe candidarsi come consigliere regionale con una propria lista, eventualità non gradita a Decaro. La chiusura dell'accordo per la decarbonizzazione dell'ex Ilva di Taranto potrebbe giocare a favore del centrosinistra.

Nel centrodestra, che non governa la Puglia dal 2005, il nome più accreditato è Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), viceministro della Giustizia, figura moderata e radicata a Bari. Fratelli d’Italia e Lega non hanno ancora proposto candidati, valutando alternative come Isabella Rauti o un tecnico vicino a Meloni. La scelta finale dipenderà anche dagli equilibri nazionali nelle altre regioni al voto.

Centrosinistra a caccia di un candidato in Calabria

Le elezioni anticipate in Calabria colgono di sorpresa il centrosinistra, già impegnato a definire i candidati nelle altre regioni al voto in autunno. Il governatore Roberto Occhiuto, vincitore nel 2021 con il 54%, ha annunciato le dimissioni e la ricandidatura, costringendo l’opposizione a trovare in tempi rapidi un nome competitivo. Pd, M5S e Avs dovranno convergere su un candidato unitario, evitando divisioni come quelle del 2021.

Tra i dem spiccano il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, assolto nei procedimenti “Miramare”, e il senatore e segretario regionale Nicola Irto, sostenitore di un “campo larghissimo”. Nel M5S circolano i nomi della deputata Vittoria Baldino, dell’europarlamentare ed ex presidente Inps Pasquale Tridico, dell’ex sottosegretaria Anna Laura Orrico e dell’ex deputata Elisa Scutellà. I risultati delle Europee 2024 (Pd 24%, M5S 10%, Avs 6,8%) rendono probabile che la scelta del candidato spetti proprio ai democratici.

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