14 Aug, 2025 - 09:16

Vertice in Alaska, il confronto tra Trump e i leader europei: che ruolo ha avuto Meloni?

Vertice in Alaska, il confronto tra Trump e i leader europei: che ruolo ha avuto Meloni?

Un confronto con i leader europei prima del vertice in Alaska. La premier Giorgia Meloni ha avuto un ruolo di primo piano nella giornata di intense consultazioni sulla guerra in Ucraina, confermando l’impegno dell’Italia nel sostenere Kiev e nel coordinarsi strettamente con gli alleati. Collegata in videoconferenza con il presidente statunitense Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader di UE e NATO, Meloni ha espresso “” emersa. 

La sua posizione è chiara: nessuna pace può essere duratura se non garantisce la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina. La presidente del Consiglio ha accolto con favore la partecipazione americana alla Coalizione dei Volenterosi, considerandola un tassello fondamentale nella strategia comune per fermare il conflitto. Nella nota di Palazzo Chigi, Meloni ha ringraziato Zelensky per la serietà dimostrata nel cercare una soluzione diplomatica e ha ribadito l’importanza di mantenere la pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso sanzioni mirate.

La premier si è detta pronta a sostenere ogni iniziativa capace di condurre a un cessate il fuoco immediato, purché ancorata a garanzie concrete. In un contesto in cui gli equilibri internazionali si muovono rapidamente, Meloni punta a posizionare l’Italia come interlocutore credibile, ponte tra Europa e Stati Uniti, e garante della linea dura a difesa del diritto internazionale.

Cosa è successo ieri?

Durante il collegamento, Meloni ha sottolineato che l’Italia non farà mai un passo indietro sul sostegno all’Ucraina, considerandolo una questione di sicurezza europea e di coerenza con i principi fondanti dell’Unione. Ha ricordato come, sin dall’inizio dell’invasione russa, Roma abbia partecipato attivamente agli sforzi di coordinamento politico e militare, fornendo aiuti concreti e supporto umanitario. La premier ha appoggiato con forza i cinque punti delineati dal cancelliere tedesco Friedrich Merz: presenza dell’Ucraina a ogni tavolo negoziale, cessate il fuoco come condizione iniziale, rifiuto di riconoscere l’occupazione russa, garanzie di sicurezza per Kiev e strategia transatlantica comune.

La sua linea è allineata a quella dei principali leader europei e della NATO, ma con una particolare enfasi sul ruolo dell’Europa mediterranea nel dialogo con Washington. Meloni ha inoltre accolto positivamente le parole di Trump, che ha definito “ottima” la conversazione e ha prospettato un vertice successivo tra Putin e Zelensky se il summit in Alaska darà esiti positivi. La premier italiana, pur consapevole delle difficoltà di trattare con Mosca, ritiene che la finestra diplomatica attuale non vada sprecata. La sua azione mira a mantenere compatto il fronte occidentale, evitando divisioni che potrebbero indebolire la posizione negoziale dell’Ucraina.

Quando ci sarà il vertice in Alaska

Nella strategia di Meloni, il vertice di Ferragosto in Alaska tra Trump e Putin rappresenta un banco di prova decisivo. Palazzo Chigi ha chiarito che l’Italia si aspetta segnali concreti di disponibilità da parte russa, pena un ulteriore inasprimento delle sanzioni. La premier ha ricordato come la pace non possa essere frutto di compromessi al ribasso, ma debba basarsi sul rispetto del diritto internazionale e sull’integrità territoriale ucraina.

Ha inoltre rimarcato l’importanza della partecipazione statunitense alla Coalizione dei Volenterosi, strumento che, a suo avviso, può garantire un coordinamento più stretto tra i partner e una pressione più efficace su Mosca

L'approccio italiano

L’approccio italiano si colloca nel solco di un’alleanza euroatlantica rafforzata, come dimostrano le convergenze con Spagna, Regno Unito, Olanda e Francia, tutti uniti nel rifiuto di accordi presi “sulla testa” di Kiev. Meloni appare determinata a sfruttare il momento favorevole per incidere sul processo negoziale, facendo dell’Italia non solo un partecipante, ma un attore attivo nella definizione delle priorità.

L’auspicio della premier è che la coesione dimostrata nelle ultime ore non si esaurisca con il summit in Alaska, ma diventi la base di un impegno costante fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura.

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