16 Aug, 2025 - 20:05

Ucraina, la linea del governo Meloni sull'incontro tra Putin e Trump: cosa ha detto la premier?

Ucraina, la linea del governo Meloni sull'incontro tra Putin e Trump: cosa ha detto la premier?

Il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin ha sorpreso molti, e non in senso positivo. Tutti speravano in un incontro lungo, pieno di discussioni, almeno con un primo passo verso un cessate il fuoco graduale. Invece, niente di tutto questo: Trump ha scelto di andare dritto a un accordo di pace, bypassando ogni fase intermedia. Il summit è durato molto meno del previsto, delegazioni e giornalisti sono stati quasi completamente esclusi, e quello che emerge è chiaro: Trump si avvicina a Putin, mentre le distanze con gli alleati europei crescono.

L’Europa non ha tardato a far sentire la propria voce. In una dichiarazione congiunta, von der Leyen, Macron, Meloni, Merz, Starmer, Stubb, Tusk e Costa hanno ribadito alcuni punti irrinunciabili: nessun veto russo sulla strada dell’Ucraina verso Ue e Nato, decisioni sui propri territori spettanti solo a Kiev, e confini internazionali che non possono essere modificati con la forza. Al centro delle discussioni c’è anche l’idea di garanzie di sicurezza ispirate all’articolo 5 della NATO, un tema su cui l’Italia, e in particolare Giorgia Meloni, insiste molto.

Il governo italiano ha scelto una linea di cauta fiducia. Meloni ha parlato di spiragli di pace reali, pur ammettendo che il percorso resta complicato e lungo. Solo l’Ucraina può trattare sulle proprie condizioni e sui propri territori, e qualsiasi accordo richiede garanzie solide per prevenire futuri attacchi russi.

La proposta di Trump e la sfiducia del centrosinistra

La proposta di Trump, ispirata al modello NATO, rappresenta un punto di partenza su cui costruire un consenso internazionale. L’obiettivo dell’Italia è chiaro: coordinare Europa e Stati Uniti, dare stabilità ai negoziati, tutelare la sovranità di Kiev senza compromettere la credibilità occidentale. Antonio Tajani ha sottolineato la disponibilità italiana a ospitare un eventuale vertice trilaterale tra Trump, Zelensky e Putin, sottolineando come ogni passo verso la pace richieda tempo ma sia essenziale.
Le opposizioni hanno reagito con durezza. Riccardo Magi ha definito il summit una vittoria per Putin e una sconfitta per l’Occidente, accusando Trump di usare l’Ucraina come merce di scambio.

L'europarlamentare dem Pina Picierno ha sottolineato la necessità di una difesa europea reale, capace di sostenere l’Ucraina senza delegare tutto agli Stati Uniti. Secondo le opposizioni, affidarsi esclusivamente agli Usa rischia di compromettere il diritto internazionale e di lasciare l’Europa vulnerabile, esponendo Kiev a scelte imposte dall’esterno. Le dichiarazioni dei rappresentanti europei evidenziano una preoccupazione più ampia: il rischio che la gestione di questa crisi possa segnare un indebolimento permanente del multilateralismo e dell’unità occidentale. La segretaria del Pd, Elly Schlein, invece ha dichiarato:

virgolette
Sul vertice di ieri tra Trump e Putin i toni trionfalistici del governo sono fuori posto. L’Ucraina non c’era. L’Ue non c’era. Trump non ha ottenuto nulla da Putin, se non di riabilitarlo accogliendolo con tutti gli onori sul tappeto rosso. Non hanno raggiunto alcun accordo sul cessate il fuoco, anzi, è stato tolto dal tavolo

I prossimi incontri e le dichiarazioni di Meloni

A peggiorare la situazione, arrivano notizie preoccupanti dal fronte americano. Secondo due alti funzionari europei citati dal New York Times, Trump starebbe valutando un piano per porre fine alla guerra cedendo territori non conquistati ai russi, invece di puntare su un cessate il fuoco graduale. Lunedì incontrerà Zelensky a Washington, in un colloquio a cui parteciperanno anche i leader europei. Il rischio è evidente: un accordo basato sulla cessione di territori potrebbe minare la sovranità ucraina e creare un precedente pericoloso. Per questo motivo, il coinvolgimento europeo è cruciale, affinché ogni decisione sia condivisa, equilibrata e sostenuta dal consenso internazionale.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito subito dopo l'incontro:

virgolette
Considero positivo il fatto che si stiano aprendo degli spiragli di pace in Ucraina. L’accordo è ancora complicato ma finalmente possibile, soprattutto in seguito allo stallo che si è creato da molti mesi lungo la linea del fronte. Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori. 

Il futuro dell'Ucraina

Non si gioca solo sul futuro dell’Ucraina, ma anche sulla credibilità e sull’unità dell’Occidente.
In sintesi, il vertice ha messo in luce contrasti profondi tra Stati Uniti e alleati europei, la complessità delle trattative per la pace e le incertezze sul futuro dell’Ucraina. Le prossime settimane saranno decisive: si tratta di evitare passi falsi, garantire sicurezza a Kiev e mantenere saldo il sostegno internazionale. L’Europa e gli Stati Uniti devono camminare insieme, ma con chiarezza, responsabilità e consapevolezza che ogni decisione influirà sul delicato equilibrio geopolitico globale.

Il trilaterale tra Putin, Trump e Zelensky resta per ora un'ipotesi più che una possibilità concreta. E se venisse ospitato in Italia? Nella giornata di oggi, il ministro degli Esteri Tajani ha avanzato questa possibilità.

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