La recente riforma fiscale porta importanti novità anche per i tributi locali, offrendo alle imprese in difficoltà economica nuove opportunità per dilazionare i pagamenti e ottenere sconti parziali sugli importi dovuti.
Con l’approvazione definitiva della legge delega, il sistema di riscossione locale si prepara a diventare più flessibile.
Questa misura rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per le aziende in difficoltà, consentendo di gestire in modo più agevole i debiti tributari verso gli enti locali.
La nuova riforma fiscale introduce un’importante novità per le imprese in crisi finanziaria, estendendo anche ai tributi locali - come Imu e Tari - la possibilità di rateizzare i pagamenti oppure ottenere riduzioni sull’importo dovuto.
Fino a oggi, questa opportunità era riservata solo ai debiti con l’erario, ma ora anche Comuni, Province e Regioni potranno negoziare piani di pagamento più flessibili con le aziende.
Ciò permette alle imprese di evitare azioni esecutive come il pignoramento, mentre gli enti locali recuperano almeno in parte i crediti.
Non solo per Imu e Tari. Dal 2026, cambiano le regole per il pagamento del bollo auto, valide solo per i veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio di quell’anno. Per questi veicoli, il bollo dovrà essere pagato in un’unica soluzione entro la fine del mese successivo all’immatricolazione.
Le scadenze saranno, quindi, personalizzate: ad esempio, per le auto immatricolate a gennaio 2026 il pagamento scadrà il 28 febbraio, per quelle di febbraio il 31 marzo, e così via.
Il versamento del bollo seguirà le tempistiche stabilite dalla Regione di residenza, garantendo così un gettito certo per gli enti locali.
Questo nuovo sistema elimina le scadenze fisse attualmente in vigore, sostituendole con termini di pagamento variabili in base alla data di immatricolazione di ciascun veicolo.
Dal 2026, il bollo auto per i veicoli di nuova immatricolazione dovrà essere pagato in un’unica soluzione, eliminando la possibilità di dilazionare il pagamento in rate semestrali, quadrimestrali o trimestrali.
Tuttavia, le Regioni potranno concedere eccezioni, offrendo dilazioni a categorie specifiche, come i mezzi aziendali o quelli a basso impatto ambientale. Va sottolineato che si tratta di una possibilità e non di un obbligo: ciò significa che molti proprietari potrebbero dover versare l’intero importo in un’unica soluzione.
Nonostante il cambiamento nelle modalità di pagamento, le Regioni continueranno a gestire autonomamente aliquote, esenzioni e agevolazioni sul bollo auto.
L’intero gettito confluirà nelle casse dell’ente locale di residenza del contribuente. Poiché la nuova normativa non introduce costi aggiuntivi, ma mira a garantire una riscossione più efficiente a livello regionale, non sono previsti aumenti delle tariffe.
L’importo rimarrà calcolato in base alla potenza del veicolo e alla sua classe ambientale.