La Legge 104 e l’invalidità civile stanno vivendo una stagione di profondi cambiamenti. Infatti, con il decreto legislativo 62 del 3 maggio 2024, il Governo ha avviato una riforma della disabilità destinata a modificare radicalmente il sistema di accertamento e, di conseguenza, il percorso di riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.
In particolare, il fulcro del provvedimento è la Valutazione di Base che dal 1° gennaio 2027 sarà gestita in maniera centralizzata dall’Inps su tutto il territorio nazionale.
Occorre sottolineare che il cambiamento non è immediato. Difatti, dal 2025 la riforma è stata avviata in via sperimentale in alcune province e, a partire dal 30 settembre 2025, il numero dei territori coinvolti si amplierà ulteriormente. Il fine di questa decisione è duplice: semplificare l’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile e, allo stesso tempo, garantire una maggiore personalizzazione degli interventi attraverso il Progetto di vita.
Ma quali territori sono stati coinvolti dalla sperimentazione? In che modo cambiano le regole per il riconoscimento dell’invalidità civile? Qual è il nuovo ruolo attribuito alla Legge 104? E, infine, che cosa comporta l’arrivo del garante dei disabili?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo al video YouTube di Mr LUL lepaghediale sui nuovi importi della pensione di invalidità civile prima e dopo i 67 anni.
In primo luogo, la riforma introduce un cambio di prospettiva rispetto al passato. Fino ad oggi, infatti, l’invalidità civile veniva certificata in base a tabelle percentuali che quantificavano la riduzione della capacità lavorativa. Ora, invece, dal 2025 entra in gioco la valutazione funzionale della persona, costruita sul modello ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute).
Ciò significa che la valutazione di base deve essere richiesta tramite visita collegiale e che l’esito viene certificato nel fascicolo sanitario elettronico. Non sarà più soltanto la percentuale a determinare il riconoscimento dell’invalidità, ma anche gli aspetti qualitativi connessi alle condizioni di vita quotidiana.
Pertanto, si abbandona progressivamente il concetto di “residua capacità lavorativa” per adottare una visione più ampia e articolata, in grado di valorizzare la singolarità di ogni persona.
Inoltre, cambiano le visite di controllo e di revisione. In particolare, chi soffre di malattie cronico-degenerative o di disabilità gravissime non sarà più obbligato a ripetere accertamenti periodici. L’obiettivo, anche in questo caso, è evidente: ridurre il peso della burocrazia e alleggerire il percorso di vita delle famiglie coinvolte.
Per comprendere meglio l’evoluzione, occorre guardare ai territori interessati. Dal 1° gennaio 2025 la sperimentazione ha preso avvio in nove province: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.
Dal 30 settembre 2025, si aggiungeranno Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza.
In tal modo la fase di prova diventa uno strumento indispensabile per mettere a punto il nuovo modello di accertamento, prima di estenderlo a tutto il Paese dal 1° gennaio 2027. L’Inps, infatti, con il messaggio 2602 del 5 settembre 2025, ha definito le linee guida operative per le province coinvolte, chiarendo non soltanto le procedure ma anche i nuovi obblighi.
Parallelamente, va sottolineato un ulteriore cambiamento: la definizione di persona con disabilità prevista dalla Legge 104 del 1992 è stata aggiornata.
Dal 1° gennaio 2025 rientrano nella nuova definizione tutte le persone che presentano compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali durature, tali da ostacolare la piena partecipazione sociale. In questo modo, la definizione risulta più inclusiva e conforme ai principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Non bisogna dimenticare che il decreto legislativo 62/2024 non si limita a ridefinire le modalità di accertamento dell’invalidità civile. Al contrario, introduce anche lo strumento del Progetto di vita, concepito per accompagnare ogni persona disabile in un percorso personalizzato. Lo scopo è mettere in relazione i bisogni individuali con le risorse disponibili, evitando sovrapposizioni e dispersioni.
Per rendere operativo questo nuovo approccio, sono stati stanziati fondi significativi. A partire dal 2026 saranno disponibili 350 milioni di euro, incrementati ogni anno di ulteriori 85 milioni. Le risorse serviranno a finanziare interventi concreti e servizi costruiti sulla base delle reali esigenze delle persone.
In parallelo, dal 1° gennaio 2025 è entrata in funzione l’Autorità Garante per le persone con disabilità, istituita dal DL 20/2023. Il nuovo organismo ha il compito di raccogliere segnalazioni da cittadini, associazioni e amministrazioni, di contrastare discriminazioni e di promuovere campagne di sensibilizzazione. Inoltre, il Garante può svolgere sopralluoghi nelle strutture pubbliche per verificare l’accessibilità e proporre interventi di adeguamento, in particolare sul fronte delle barriere architettoniche.
Ad oggi, nonostante le innovazioni introdotte, rimane operativo il sistema tradizionale. In concreto, chi ottiene il riconoscimento di un’invalidità compresa tra il 74% e il 99% ha diritto all’assegno mensile, pari a 313,91 euro nel 2023, erogato per tredici mensilità e vincolato a un limite di reddito annuo di 5.391,88 euro.
Diversamente, con invalidità al 100% spetta la pensione di inabilità civile totale, con una soglia di reddito personale più elevata (17.920 euro annui). Inoltre, in determinate circostanze, l’importo può essere integrato fino a 709 euro mensili.
La procedura resta interamente digitale. La domanda si presenta online sul sito Inps, allegando la certificazione medica. La visita con la Commissione medica rappresenta tuttora il passaggio decisivo per il riconoscimento della percentuale di invalidità. Tuttavia, le revisioni periodiche oggi obbligatorie anche per chi versa in condizioni gravi, verranno progressivamente eliminate man mano che la riforma entrerà a pieno regime.