Megalomania, vittimismo cronico, manie di persecuzioni. E la 'diagnosi' delle opposizioni sulla premier Giorgia Meloni potrebbe andare avanti. Tra i leader di Pd, M5s e Avs e' un rincorrersi in attacchi e accuse alla presidente del Consiglio, dopo le parole sulla Global Sumud Flotilla definita una "iniziativa pericolosa e irresponsabile finalizzata a creare problemi al governo". Uno scontro che prepara la sfida a 'colpi di testi' sul riconoscimento dello Stato di Palestina. Le opposizioni respingono, al momento, la proposta di risoluzione messa in campo dalla premier all'Onu: riconoscimento dello Stato di Palestina condizionato all'esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo e alla liberazione degli ostaggi israeliani. "Lo Stato della Palestina lo riconosci o non lo riconosci", risponde Schlein: "Non esiste il riconoscimento 'condizionato'.
Noi chiediamo il riconoscimento immediato. Meloni non ha cambiato la sua posizione. Mesi fa diceva che era prematuro. Cosa sta aspettando? Che non ci sia piu' nessuno in Palestina?", aggiunge la dem. Pd, M5s e Avs si apprestano a presentare una risoluzione comune per ribadire al governo la richiesta di riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina, senza ulteriori condizioni. I contatti fra i partiti sono in queste ore sempre piu' fitti e l'obiettivo e' quello di arrivare con una posizione unitaria all'appuntamento del 2 ottobre con le comunicazioni, e il voto conseguente, del ministro Antonio Tajani in Aula.