La serie antologica Monster di Ryan Murphy è ormai una macchina da milioni di visualizzazioni e discussioni sempre in corso.
La prima stagione ha spalancato le porte del macabro, approfondendo la psiche di Jeffrey Dahmer e mostrando i delitti del “mostro di Milwaukee”.
Poi ha esplorato il caso dei fratelli Menendez, i due figli della famiglia apparentemente perfetta che uccisero i genitori dopo anni di presunti abusi a Beverly Hills.
Come promesso, Murphy il 3 ottobre 2025 ha sganciato la terza stagione della serie, che sta avendo grande successo: Monster: The Ed Gein Story, un tuffo nell’abisso di uno dei killer più disturbanti d’America, Ed Gein, il ladro di tombe e assassino che ha ispirato cult dell’orrore come Non aprite quella porta e Psycho.
Mentre la serie true crime ha conquistato il primo posto in classifica su Netflix, si è parlato dell'eventualità di dedicare una stagione a Luigi Mangione, il 27enne accusato dell’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare.
Ma è veramente così?
Per il momento, no. Ryan Murphy ha spento subito i rumor a riguardo. In un’intervista a Variety, ha chiarito che Luigi Mangione non è mai stato preso in considerazione per una stagione imminente, tanto meno per la prossima.
ha detto il regista.
Murphy, però, ha lasciato uno spiraglio aperto:
Sì, perché si tratta comunque di un caso interessante, che farebbe molto parlare, esattamente come è successo fino ad ora con le storie raccontate nella serie Monster.
La sua vicenda ha tutte le carte in regola per una trama alla Murphy: ambiguità morale, genialità, controversie e una rabbia feroce contro il sistema.
Luigi Mangione, nato il 6 maggio 1998, originario di Towson, Maryland, viene descritto ovunque come un ragazzo brillante, introverso e metodico.
Cresciuto a Baltimora, è stato un ottimo studente del liceo, poi laureato all’University of Pennsylvania con doppia specializzazione in Scienze e Ingegneria.
Appassionato di robotica e intelligenza artificiale, ha lavorato per un breve periodo nel mondo dei videogiochi (anche sul celebre Civilization VI) prima di dedicarsi alla programmazione.
Una carriera promettente e una vita normale, almeno in apparenza. Perché, come raccontano le fonti americane, Mangione trovava il lavoro “noioso” e cominciava a nutrire una forte frustrazione verso la società e, in particolare, verso il sistema sanitario americano.
La domanda che ha colpito subito l’opinione pubblica è stata: perché un ragazzo così intelligente, preparato, promettente, avrebbe sparato a un dirigente sanitario davanti all’Hilton Midtown di New York (di fatto, rovinandosi la vita)?
Mangione avrebbe scritto: “Francamente, questi parassiti se l’erano cercata”, accusando il sistema americano di lasciare morire chi non può pagare.
Denunciava il paradosso di un Paese ricchissimo, ma al 42° posto al mondo per aspettativa di vita.
È chiaro che un omicidio non può mai essere una forma di protesta ritenuta corretta, ma la storia di Mangione (brillante, arrabbiato, idealista e misterioso) offra molte zone grigie, proprio come accadeva con i Menendez.
Quindi, anche se Murphy ha detto “non ancora”, una stagione dedicata a Luigi Mangione accenderebbe un dibattito feroce.
Bisogna considerare, comunque, che si tratta ancora di un fatto di cronaca troppo fresco (dicembre 2024).