Chi ferma chi? È la domanda che si è posto oggi Marco Travaglio dopo che Donald Trump è riuscito a fermare la guerra a Gaza.
Il direttore del Fatto Quotidiano ha riflettuto su questo quesito dopo che il presidente dell'Ucraina Zelensky ha incoraggiato quello americano a fermare anche la guerra nel suo Paese convincendo Putin a fermarsi come ha fatto con Netanyahu.
Ma i due scenari sono completamente diversi, ha sottolineato Travaglio.
Quindi, che Dio perdoni Zelensky per l'ennesima uscita fuori luogo che ha avuto.
Travaglio contro Zelensky: "Che Dio lo perdoni, deve essere lui a fermare la guerra"
Marco Travaglio, nel suo editoriale quotidiano sul giornale che dirige, ha ripetuto per l'ennesima volta che l'unico che può portare la pace in Ucraina è Zelensky.
Come? Arrendendosi alla Russia di Putin. Ma prima ancora alla realtà.
In Ucraina, dal febbraio 2022, Mosca non fa che avanzare e Kiev arretrare. Putin controlla quasi il 20% dell'Ucraina (115 mila chilometri quadrati) e nei primi nove mesi del 2025 ha conquistato 4-5 mila Kmq su tutto il fronte lungo 1350 chilometri, a un ritmo di circa 500 al mese (superiore a quello del 2024). Il che significa che non solo la Russia non si è indebolita per le sanzioni e le armi Nato all'Ucraina, ma si è rafforzata e continuerà ad avanzare
E quindi: di che stiamo parlando? Secondo Travaglio, Zelensky non ha scampo.
Travaglio prevede il tracollo dell'Ucraina
Per il direttore del Fatto Quotidiano è solo una questione di tempo: il destino di Zelensky e dell'Ucraina è già segnato:
Chi rischia il tracollo sono gli ucraini, falcidiati da perdite impossibili da compensare. Mentre Putin recluta 30 mila volontari al mese e arruola altri 135 mila soldati di leva, la commissione Bilancio del parlamento di Kiev comunica di aver finito i fondi per gli stipendi dei militari; 1,5 milioni di ucraini si nascondono dai reclutatori per non andare al fronte e almeno 150 mila sono sotto inchiesta per aver disertato; per la corruzione dilagante e i bombardamenti sulle fabbriche, il 60% dei droni prodotti in loco sono difettosi
Insomma, l'Ucraina è un disastro. E prima capitola e meglio è per tutti.
Il problema per Travaglio è Zelensky
Sul fronte orientale dell'Europa, quindi, per Marco Travaglio, il problema è solo uno: Zelensky.
Come Netanyahu, anche lui continua a raccontare di aver vinto la guerra. Ma i fatti lo smentiscono:
È l'Ucraina che deve accettare un compromesso sui territori che lo stesso Zelensky 10 mesi fa ammise di non poter recuperare e su quelli che perderà nei prossimi mesi se costringerà il suo esercito in rotta a combattere ancora
E quindi, sarebbe ora che Zelensky ammettesse che finora ha sbagliato tutto:
A Gaza la guerra è finita perché Trump ha fermato l'alleato dell'Occidente che la stava perdendo. In Ucraina, serve un disegnino per spiegare a Zelensky chi è l'alleato dell'Occidente che sta perdendo?
Magari, allora, serve davvero una preghiera: quando si sente Zelensky dire a Trump "se hai fermato la guerra a Gaza, puoi fermare anche Mosca", non resta che congiungere le mani, levare gli occhi al cielo ed esclamare:
Parola di Travaglio.