L'emergenza Covid-19 è finita, ma non per la Commissione Europea che ha appena firmato un accordo per l'acquisto di 4 milioni di dosi di un nuovo vaccino prodotto dalla casa farmaceutica spagnola HIPRA.
Il nuovo farmaco, da quanto si apprende, sarà immediatamente disponibile e potrà essere utilizzato per vaccinare le persone già a partire dalla stagione vaccinale 2025-26.
Mentre in Europa i cittadini non arrivano a fine mese, a Bruxelles si fa un altro regalo a Big Pharma, continuando a firmare contratti milionari per finanziare l'acquisto di vaccini come se fossimo ancora in piena emergenza, nonostante i dati ufficiali dimostrino il contrario.
Il presente accordo è stato richiesto solo da 14 Paesi membri su 27, il che significa che la metà dei Paesi - come buona parte della popolazione - non sembra ritenere necessario spendere altro denaro pubblico per acquistare nuovi vaccini senza che vi sia all'orizzonte il rischio di una nuova emergenza.
Non è una bufala, né una fake news: nei giorni scorsi la Commissione Europea ha davvero firmato un contratto quadro per l'acquisto di un massimo di quattro milioni di dosi del vaccino “Bimervax” contro il Covid-19, prodotto dall'azienda spagnola HIPRA.
A confermarlo è stata Hadja Lahbib, commissaria UE per la Parità e per la Preparazione e la gestione delle crisi, nel corso di un punto stampa. Il contratto ha una durata di due anni.
Nello specifico si tratta di un vaccino a base proteica e sarà disponibile già a partire dalle prossime settimane per gli Stati che ne hanno fatto richiesta e potrà essere utilizzato già a partire dall'attuale stagione vaccinale.
I Paesi potranno ordinare fino a 4 milioni di dosi, a seconda delle esigenze nazionali, e senza un numero minimo di dosi da acquistare.
Ma cosa giustifica oggi, nell’ottobre del 2025, un nuovo accordo per milioni di dosi anti-Covid?
La risposta può essere trovata nelle dichiarazioni della commissaria UE. Lahbib ha spiegato che a muovere l'UE a stipulare il nuovo accordo c'è l'esigenza di proteggere la popolazione dai rischi connessi all'insorgenza di nuovi casi di Covid-19 e di nuove varianti.
ha dichiarato Lahbib, aggiungendo anche che:
Eppure mezza Europa non sembra essere dello stesso avviso. Secondo i dati ufficiali, infatti, solo 14 dei 27 stati membri dell'UE hanno aderito al contratto, segno evidente di una spaccatura all'interno dell'Unione in merito alla necessità di acquistare i nuovi vaccini.
Dallo scoppio della Pandemia ad oggi l'UE ha stanziato decine di miliardi di euro per l'acquisto di vaccini anti-Covid. I contratti con le case farmaceutiche – spesso blindati con clausole di riservatezza – sono stati oggetto di polemiche mai risolte.
Ora la storia sembra ripetersi. Il nuovo contratto, infatti, sta suscitando numerose polemiche e critiche dal momento che la situazione attuale non sembra giustificare la necessità di utilizzare risorse pubbliche per finanziare l'acquisto di nuovi vaccini.
Eppure in Europa si pianificano nuove campagne vaccinali. Si firmano contratti. Si investono fondi pubblici.
(Fonte: epicentro.iss.it)
Qualcuno potrebbe obiettare che si tratti di una misura preventiva. Tuttavia, è legittimo interrogarsi sulla continua promozione delle campagne vaccinali, anche dopo la fine dell’emergenza.