12 Oct, 2025 - 17:15

Terza guerra mondiale, è scattato l'allarme per il bunker di Mattarella

Terza guerra mondiale, è scattato l'allarme per il bunker di Mattarella

Meno male che a Gaza Trump ci ha messo una pezza. Ma il pericolo terza guerra mondiale è ancora lontano dall'essere svanito. Putin, infatti, non ne vuole sapere di lasciare in pace l'Ucraina e con la sua guerra ibrida continua a minacciare l'intera Europa.

Anche l'Italia è nel mirino dello zar. Ma se le cose dovessero precipitare, ci sarebbe un problema in più per il nostro Paese.

A sottolinearlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto ricordando che, ad oggi, non c'è alcun bunker per mettere al sicuro il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Se scoppia la terza guerra mondiale, Mattarella è in pericolo

Se la Russia o qualsiasi altra potenza straniera volesse attaccare l'Italia, quindi, avrebbe un facile bersaglio nell'uomo che ci rappresenta al livello più alto.

Ad oggi, infatti, non c'è alcun piano sicurezza che preveda un rifugio sicuro per il nostro Presidente della Repubblica.

Possibile? A lanciare l'allarme è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto:

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È incredibile che la Difesa, per costruire un bunker, debba seguire le stesse regole di un imprenditore che vuole costruire un capannone industriale. Dovremmo lavorarci in deroga per motivi di sicurezza nazionale. Ma, a oggi, basterebbe un comitato civico per bloccare i lavori

Ma il bunker, viene da chiedersi, non dovrebbe sorgere in un'area segreta oppure all'interno di un'area militare?

Quali sono i bunker per le massime autorità

Fino a questo momento, l'Italia ha procedure d'emergenza per mettere al riparo le sue massime autorità solo per il presidente del Consiglio, il ministro dell'Interno e quello della Difesa. 

Nella malaugurata ipotesi che un attacco arrivasse ora, quindi, gli uomini della sicurezza saprebbero come proteggere Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto.

Tutti gli altri, incredibilmente, sarebbero un po' in balia degli eventi.

In caso di attacco militare o nucleare, la premier verrebbe trasferita nel bunker di Forte Braschi, sede dei Servizi segreti italiani. E gli altri due ministri pure avrebbero dove andare.

Per il Capo dello Stato, invece, si azionerebbe una sorta di roulette: 

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Un tempo, la principale struttura di emergenza era il bunker di Monte Soratte, a circa 60 chilometri a nord della Capitale. Realizzato nel 1937 e successivamente adattato a rifugio anti-atomico sotto controllo Nato, oggi è stato riconvertito e affidato a un’associazione per visite guidate. L’unico sito operativo rimasto è il DC 75, situato a Montelibretti, sede della Scuola di formazione operativa dei Vigili del fuoco: si tratta di un complesso antisismico in cemento armato progettato per resistere a ordigni di grande potenza. Ospita la sala operativa del Viminale e infrastrutture tecnologiche per la gestione da remoto delle emergenze

ha fatto sapere Massimo Balsamo del Giornale. Non mancando però di sottolineare che il problema principale, per quest'ultima soluzione, rimarrebbe la distanza:

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La struttura si trova a circa cinquanta chilometri dalla Capitale, un tragitto non percorribile rapidamente in caso di attacco, anche perché non sarebbe possibile il ricorso agli elicotteri durante un’azione militare

A tal proposito: sembrerebbe che per i funerali di Silvio Berlusconi, tutto il governo sia salito a bordo di un solo aereo. Oggi, questa procedura è altamente sconsigliata.

La risposta del Quirinale

In ogni caso: la mancanza di un bunker per il Presidente della Repubblica è un problema di cui sono a conoscenza al Quirinale. Ma ora che il problema è divenuto di dominio pubblico, lo stesso Colle ha tenuto a precisare:

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Per il Presidente Mattarella è l'ultimo dei pensieri

Dal ministero della Difesa, invece, hanno fatto sapere che sul piano di sicurezza predisposto dallo Stato Maggiore della Difesa vige il segreto. Dunque, non può in alcun modo essere nemmeno commentato.

In ogni caso, nessuno potrebbe dire "si salvi chi può".


 

 

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