23 Oct, 2025 - 17:56

"Halloween" è una storia vera? La verità dietro l'inquietante Michael Myers

"Halloween" è una storia vera? La verità dietro l'inquietante Michael Myers

Hai mai sentito freddo lungo la schiena guardando Michael Myers in azione? Quel volto pallido, quegli occhi senza emozioni, quella maschera che sembra un fantasma senza volto… Ma ti sei mai chiesto se questo mito dell’horror sia ispirato a una persona reale?

Spoiler: la risposta è un intrigante mix tra realtà e leggenda. Dietro "Halloween - La notte delle streghe", il capolavoro del 1978 di John Carpenter, si cela un ragazzo inquietante davvero incontrato dal regista e una serie di idee che hanno trasformato questo serial killer in una vera e propria forza malvagia inarrestabile.

Il vero ragazzo che ha ispirato Michael Myers

John Carpenter ha confessato in un documentario del 2003, intitolato "Halloween: A Cut Above the Rest", di aver visitato da studente un ospedale psichiatrico dove ha incontrato un ragazzo di 12 o 13 anni dal volto pallido e… da uno sguardo a dir poco agghiacciante.

Quell’esperienza l’ha talmente turbato da farla diventare il fulcro della personalità terrificante di Michael Myers. Carpenter ha detto: "Era la cosa più inquietante che io abbia mai visto".

Quel paziente non parlava, aveva occhi neri e senza vita, "diabolici" come li descrisse lo psicologo fittizio nel film, il dottor Sam Loomis. Carpenter ha voluto elevare Michael a una divinità del male, una forza soprannaturale che non si ferma mai, più che un semplice assassino umano.

Dietro la maschera: l’evoluzione del volto di Myers

La maschera di Michael Myers è una storia a sé stante. Curiosamente, non è stata creata apposta per il film ma è una maschera del Capitano Kirk di "Star Trek", trovata da Tommy Lee Wallace in un negozio di Hollywood.

Wallace l’ha modificata eliminando le linee del volto, tingendola di bianco e rendendola quasi inanimata, per dare quell’effetto spettrale e inquietante senza tempo. Questo dettaglio ha reso Michael un’icona del terrore che funziona senza bisogno di parole o mimica.

La sua assenza d’espressione è ciò che lo rende ancora più disturbante. Carpenter ha detto:

virgolette
Ho pensato che rendere il personaggio più una forza che un uomo fosse la scelta migliore

Cosa ci ha insegnato Michael Myers

"Michael Myers" non è solo un nome di fantasia. Deve il suo nome a un distributore cinematografico che ha aiutato Carpenter a promuovere un altro film, diventando un piccolo tributo personale.

Ma il personaggio è nato anche da leggende metropolitane e idee su una casa "infestata" in una piccola cittadina americana, luoghi che ogni adolescente conosce come il classico "posto da evitare".

Nel film, la città immaginaria di Haddonfield (Illinois) prende ispirazione dalla città natale della co-sceneggiatrice Debra Hill, creando un ambiente familiare e inquietante allo stesso tempo.

Marylice debolezza e la centralità di Laurie Strode, la babysitter interpretata da Jamie Lee Curtis, prende invece spunto dalla vita reale di Hill che, da babysitter, conosceva bene la vulnerabilità e l’ingenuità di quei personaggi.

Il mito continua a vivere, tra teorie intriganti che intrecciano l’orrore con elementi soprannaturali e psicologici, e l’idea che Michael Myers possa essere qualcosa di più di un semplice uomo.

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