Se vogliono la pace con Putin, Zelensky e l'Europa devono alzare bandiera bianca.
Marco Travaglio oggi, nel suo consueto editoriale, lancia l'ennesimo appello affinché si imbocchi l'unica strada percorribile per far tacere le armi lungo il confine est del Vecchio continente.
Anche perché Kiev, stando al direttore del Fatto Quotidiano, è praticamente prossima alla capitolazione: le truppe russe, presto, potranno entrare nella capitale ucraina.
E l'Europa non può permettersi di continuare a commettere lo stesso errore che fa da vent'anni: per lei, è giunto il momento di bere l'amaro calice della sconfitta.
E insomma, per il direttore del Fatto Quotidiano, nonché voce del Movimento Cinque Stelle, non c'è altra via per giungere alla pace in Ucraina se non quella di alzare bandiera bianca di fronte a Putin il conquistatore.
Niente si può davanti allo zar. Sono i fatti che lo dicono:
Ma non solo, agli occhi di Travaglio, più passa il tempo, più il consenso attorno a Putin cresce in tutto il mondo:
Insomma, c'è da giurare che i russi siano tutti ben felici di essere sotto il regime del Cremlino anziché in un Paese con le gambe all'aria come l'Italia.
Per Travaglio non ci sono dubbi: Putin sta vincendo su tutti i fronti. A iniziare proprio da quello militare. Le sue truppe, presto, potranno entrare a Kiev:
In altre parole: per il direttore del Fatto non ci sono dubbi, Putin è a un passo dalla conquista di Kiev.
Per questo, allora, per Zelensky e gli "euro-folli" che lo sostengono ancora è arrivata l'ora di bere l'amaro calice della sconfitta. Per Travaglio farebbero bene ad ammettere di aver perso. Solo così si potrebbe fermare la carneficina:
Anche il vertice saltato di Budapest tra Trump e Putin rientra in questa logica:
Il presidente ucraino, a detta del direttore del Fatto, "si illude sulla tregua, che è il rifugio dei disperati". Ma presto o tardi "dovrà decidersi a bere l'amaro calice che tre, due e un anno fa era molto meno amaro. Ma gli euro-folli non hanno fretta: tanto paghiamo tutto noi..."