24 Oct, 2025 - 11:35

Kiev prossima alla capitolazione: Travaglio spiega perché Zelensky e gli euro-folli devono bere l'amaro calice della sconfitta

Kiev prossima alla capitolazione: Travaglio spiega perché Zelensky e gli euro-folli devono bere l'amaro calice della sconfitta

Se vogliono la pace con Putin, Zelensky e l'Europa devono alzare bandiera bianca.

Marco Travaglio oggi, nel suo consueto editoriale, lancia l'ennesimo appello affinché si imbocchi l'unica strada percorribile per far tacere le armi lungo il confine est del Vecchio continente.

Anche perché Kiev, stando al direttore del Fatto Quotidiano, è praticamente prossima alla capitolazione: le truppe russe, presto, potranno entrare nella capitale ucraina.

E l'Europa non può permettersi di continuare a commettere lo stesso errore che fa da vent'anni: per lei, è giunto il momento di bere l'amaro calice della sconfitta.

L'appello di Travaglio a Zelensky e agli "euro-folli" per far finire la guerra contro Putin

E insomma, per il direttore del Fatto Quotidiano, nonché voce del Movimento Cinque Stelle, non c'è altra via per giungere alla pace in Ucraina se non quella di alzare bandiera bianca di fronte a Putin il conquistatore.

Niente si può davanti allo zar. Sono i fatti che lo dicono:

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L'Ucraina non entrerà nella Nato, è economicamente fallita, ha perso la Crimea, la guerra civile contro la resistenza del Donbass, l'intero Lugansk, il 75% del Donetsk, il 70% degli oblast di Kherson e Zaporizhzhia, ora pezzi di Sumy, Kharkiv e Dnipropetrovsk, oltre a centinaia di migliaia di uomini e a una montagna di armi Nato

Ma non solo, agli occhi di Travaglio, più passa il tempo, più il consenso attorno a Putin cresce in tutto il mondo:

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Il consenso interno e internazionale di Putin è aumentato e l'economia russa, pur acciaccata, cresce molto più della nostra

Insomma, c'è da giurare che i russi siano tutti ben felici di essere sotto il regime del Cremlino anziché in un Paese con le gambe all'aria come l'Italia.

La guerra che Putin sta vincendo

Per Travaglio non ci sono dubbi: Putin sta vincendo su tutti i fronti. A iniziare proprio da quello militare. Le sue truppe, presto, potranno entrare a Kiev:

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Da un anno i russi demoliscono la cintura fortificata di 50 chilometri tra Sloviansk e Kostantinovka creata da Nato e Kiev nel 2014 con trincee, campi minati e città fortificate. E sembrano ormai prossimi a sbriciolarla con l'ingresso nello snodo logistico, ferroviario e minerario di Pokrovsk e di lì in altre roccaforti fino a Kupyansk. Dietro quella linea fortificata, non c'è più una trincea: solo steppa indifesa fino a Dnipro e Kiev. Perciò Zelensky, mentre finge che i russi siano in stallo, continua a implorare gli alleati di fermare Putin

In altre parole: per il direttore del Fatto non ci sono dubbi, Putin è a un passo dalla conquista di Kiev.

L'ora di bere l'amaro calice della sconfitta

Per questo, allora, per Zelensky e gli "euro-folli" che lo sostengono ancora è arrivata l'ora di bere l'amaro calice della sconfitta. Per Travaglio farebbero bene ad ammettere di aver perso. Solo così si potrebbe fermare la carneficina:

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Putin può fermarlo solo Zelensky con un'offerta che non possa rifiutare. Le nuove sanzioni gli fanno il solletico, anche quelle petrolifere Usa. E non sarà qualche Tomahawk o Patriot in più a ribaltare le sorti della guerra

Anche il vertice saltato di Budapest tra Trump e Putin rientra in questa logica:

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Tra un mese, con l'inverno, si saprà dov'è giunta l'offensiva russa e forse Zelensky sarà costretto ad arrendersi non a Mosca, ma alla realtà

Il presidente ucraino, a detta del direttore del Fatto, "si illude sulla tregua, che è il rifugio dei disperati". Ma presto o tardi "dovrà decidersi a bere l'amaro calice che tre, due e un anno fa era molto meno amaro. Ma gli euro-folli non hanno fretta: tanto paghiamo tutto noi..."  

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