28 Oct, 2025 - 19:32

La partita sporca delle terre rare tra Usa e Cina: come la corsa alle risorse strategiche ridefinisce il nuovo ordine mondiale

La partita sporca delle terre rare tra Usa e Cina: come la corsa alle risorse strategiche ridefinisce il nuovo ordine mondiale

La rivalità tra Stati Uniti e Cina si gioca su più fronti e uno di questi riguarda le risorse minerarie strategiche come le terre rare. Questi elementi, fondamentali per la tecnologia moderna e l'industria militare, rappresentano un terreno nevralgico nella competizione geopolitica tra due superpotenze. La corsa per accaparrarsi queste risorse sta già ridefinendo gli equilibri globali e mette in discussione l’ordine mondiale dominato per decenni dagli Usa.

Il monopolio cinese sulle terre rare

La Cina esercita un predominio sul mercato dell'estrazione, circa il 60 per cento, e sulla raffinazione e lavorazione intermedia, circa il 90 per cento. Questo monopolio è stato costruito con investimenti mirati, tecnologia avanzata e una politica industriale a lungo termine. Oggi, chi domina la lavorazione delle terre rare ha il controllo sui prezzi e sull’innovazione tecnologica globale.

Pechino non si limita, quindi, alla mera estrazione, ma esercita un controllo capillare su tutta la filiera produttiva, estendendo restrizioni anche sulle esportazioni di prodotti finiti che incorporano tecnologie cinesi, rafforzando così il proprio potere politico ed economico sulla scena mondiale.

Le recenti misure restrittive imposte da Pechino hanno allarmato Europa e Stati Uniti, dimostrando il ruolo di queste risorse come leva geopolitica.

L’impatto sulle relazioni Usa-Cina

La capacità di Pechino di limitare o indirizzare le esportazioni di questi materiali critici si è trasformata in una vera e propria arma geopolitica, che condiziona le scelte politiche e industriali a livello mondiale.

All'inizio del mese di ottobre, Pechino ha annunciato nuove restrizioni alle esportazioni delle terre rare. La mossa della Cina ha scatenato l'ira di Washington, che ha minacciato ulteriori dazi.
Restringendo l’accesso a queste risorse, Pechino influenza direttamente le produzioni industriali e militari americane, generando una dipendenza critica.

La questione sarà al centro anche dell'incontro bilaterale tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping. È stata già anticipata un’intesa tra le parti in vista del vertice; tuttavia, per concretizzarsi, serve l'approvazione dei due leader.

Nel frattempo, Trump ha siglato accordi con Australia e Giappone, che rappresentano partner fondamentali per cercare di aggirare o contenere il potere cinese. Parallelamente, Washington cerca di rafforzare le proprie alleanze regionali per contenere l’influenza di Pechino e mantenere un ruolo di leadership nel nuovo ordine globale.

La strategia di Trump: diversificare le fonti

La risposta dell’amministrazione americana punta a diversificare l’approvvigionamento di terre rare, investendo in nuovi poli estrattivi e siglando accordi strategici con paesi come Australia e Giappone.

L’obiettivo è creare una catena di approvvigionamento autonoma, libera dal controllo cinese, che possa garantire sicurezza e indipendenza tecnologica agli Stati Uniti.

Si tratta di un percorso lungo e complesso, che mira a ridurre gradualmente la dipendenza dalla Cina nei prossimi anni. Nel frattempo, l’intensificarsi dei legami con partner strategici rappresenta una sfida diretta alle ambizioni di Pechino, segnando una nuova fase di competizione globale.

Nonostante la tensione, la relazione tra Usa e Cina in materia di terre rare è caratterizzata da una complessa interdipendenza. Entrambe le potenze riconoscono che un conflitto aperto potrebbe risultare distruttivo per entrambe.

La partita sporca che si gioca sulle terre rare, tra rivalità, negoziati e cooperazione parziale, è un sintomo di un mondo che cambia e si riorganizza attorno a nuovi centri di potere, dove la gestione delle risorse strategiche diventa un nodo cruciale per il futuro dell’equilibrio globale.

La relazione tra Usa e Cina, pur complessa, mantiene un equilibrio pragmatico anche nel settore delle terre rare.

LEGGI ANCHE