31 Oct, 2025 - 17:07

Elly Schlein si deve dimettere se perde il referendum sulla giustizia?

Elly Schlein si deve dimettere se perde il referendum sulla giustizia?

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha messo in chiaro che non si dimetterà in caso di sconfitta al referendum sulla magistratura, precisando che il vero obiettivo è battere alle politiche la premier Giorgia Meloni.

Ma sarebbe giusto che comunque lo facesse? O, in quel caso, inevitabilmente dovrà farlo?

La Nazarena, del resto, ha puntato tutta la sua credibilità politica sull'appuntamento della prossima primavera arrivando a dire che il governo, facendo passare la riforma Nordio, "vuole le mani libere", "vuole i pieni poteri" e fa credere che il fascismo sia dietro l'angolo. 

Schlein rischia tutto, se perde il referendum deve lasciare?

E quindi: visto anche che vari esponenti del suo partito, in realtà, non faranno campagna per il no alla riforma Nordio (da Bettini a Morando), l’ipotesi che Schlein debba lasciare la guida del Pd in caso di sconfitta al referendum sulla riforma della magistratura è in piedi nonostante queste sue parole:

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Dovrete sopportarmi ancora a lungo

La sconfitta, secondo Schlein, non la metterebbe fuori gioco. La battaglia politica, per lei, continuerebbe almeno fino al 2027, l'anno delle elezioni politiche, quando vorrebbe sfidare in prima persona Giorgia Meloni per Palazzo Chigi.

Ma tant'è: la Nazarena, quantomeno, ha usato lo stesso metro di giudizio per la sua rivale:

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Non c’è bisogno che Giorgia Meloni si dimetta se perde il referendum perché la batteremo alle prossime elezioni e sarà proprio il Pd a mandare a casa la premier

Schlein come ha aperto la campagna referendaria del Pd

Intanto, nell’avviare la campagna referendaria sotto la scritta a caratteri cubitali "No ai pieni poteri", Schlein ha cercato, per così dire, di semplificare il messaggio. 

La Nazarena ha puntato non sugli aspetti tecnici della riforma, ma ha invitato il popolo dem e il centrosinistra a difendere la Costituzione, l'ordine democratico.

Il referendum, allora, diventa per lei un passaggio cruciale per frenare quella che ha definito una deriva autoritaria della destra e della premier Meloni, accusata di voler instaurare un sistema in cui "chi vince può tutto".

Schlein ha rivendicato la scelta di evitare tecnicismi e di fare chiarezza sul vero obiettivo della riforma: parliamoci chiaro, per lei, si tratta solo di un tentativo della destra di mettere al guinzaglio i pm.

Schlein, dunque, ha aperto la campagna referendaria puntando sull’unità del centrosinistra e sulla mobilitazione di una base ampia, al fine di incanalare il voto come strumento di difesa democratica prima delle elezioni politiche del 2027.

In altre parole: la Nazarena sogna il famoso "avviso di sfratto".

Cosa ha detto Schlein di Giorgia Meloni: la premier dovrà dimettersi se perde?

Tuttavia, circa la possibilità che Giorgia Meloni debba dimettersi in caso di sconfitta al referendum, Schlein ha espresso un parere altrettanto netto:

virgolette
Non c’è bisogno che Meloni si dimetta

La segretaria del Partito Democratico ha spiegato che non sarà il risultato della prossima primavera a determinare la caduta politica della premier, bensì le future elezioni politiche.

Con queste parole, c'è da dire che Schlein ha smarcato il Pd da quelle posizioni più radicali all’interno del centrosinistra che già chiedono un passo indietro immediato da parte di Meloni in caso di bocciatura popolare della riforma Nordio. 

Ma tant'è: per ora, per Elly Schlein, vale solo la puntellatura della sua leadership alla guida del Pd.

Anche se, nel caso in cui il risultato del referendum si rivelasse negativo, sarebbe davvero difficile far partire l'ultimo anno di legislatura con lei ancora saldamente al comando della coalizione che dovrà sfidare il centrodestra.

Piercamillo Falasca, un dirigente di Più Europa, giustamente l'ha fatto già notare: non si alza tanto la posta se poi ci si sottrae alle sue inevitabili conseguenze.

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