01 Nov, 2025 - 10:56

Consenso esplicito per fare sesso, in Francia il "sogno" di Laura Boldrini è già realtà

Consenso esplicito per fare sesso, in Francia il "sogno" di Laura Boldrini è già realtà

Nel paese delle libertà e delle rivoluzioni, la Francia ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella della giustizia “progressista”: da ottobre 2025, per poter avere un rapporto sessuale, in Francia serve il consenso esplicito e palese, altrimenti è stupro. 

La legge approvata dal Parlamento francese punta a superare il concetto di violenza intesa come coercizione rafforzando quello di consenso esplicito: il sì a un rapporto sessuale tra uomo e donna deve essere chiaro, inequivocabile e revocabile in ogni momento.

È un principio che qualunque persona ragionevole considera da sempre ovvio e cristallino. Chiunque non rispetti il consenso manifesta già con il proprio comportamento una violenza moralmente e legalmente inaccettabile.

Da questo punto di vista la legge francese può essere definita un passo avanti di civiltà che, tuttavia, apre a numerosi interrogativi, il primo e forse più controverso è: qual è la linea di demarcazione netta che rende il consenso così cristallino da escludere ogni fraintendimento? 

Ebbene sì, perchè i rapporti personali tra uomo e donna sono molto più complessi e sottili delle semplificazioni della legge francese.

La Francia approva il green pass del sesso

Con un voto quasi unanime (327 favorevoli, 15 astenuti), il Parlamento francese ha deciso di modificare il codice penale introducendo la formula “sì è sì” come norma giuridica imprescindibile.

Il testo sancisce che il consenso sessuale deve essere “libero e informato, specifico, preventivo e revocabile" e soprattutto non può essere dedotto dal silenzio o dalla mancata reazione della persona coinvolta. 

Qualcuno lo ha definito il “green pass del sesso”, un lasciapassare che deve accompagnare ogni atto intimo.

La vicenda che ha scatenato questo cambiamento è l’incredibile caso di Gisèle Pelicot, vittima di abusi per anni dal marito e da altri uomini, che ha acceso un dibattito pubblico già da tempo vivace.

La Francia ha deciso così di mettere nero su bianco un principio di diritto universalmente semplice e naturale, ma che nei fatti giuridici si complica oltremodo quando entra in gioco la sfera dell’intimità.

Di fronte a simili atrocità è facile sostenere qualsiasi legge. Il rischio, però che il nuovo testo, una volta applicato ai rapporti di coppia ordinari, si trasformi in un guazzabuglio burocratico in cui ogni sguardo ambiguo o silenzio può essere interpretato come assenza di consenso. 

In Italia, invece, la legge resta ancorata a una definizione di stupro che ancora si basa su violenza, minaccia o coercizione, lasciando agli avvocati e ai giudici ampi margini di interpretazione. 

Insomma, mentre in Francia il consenso diventa una certificazione tanto rigorosa da sembrare una sorta di patentino, da noi si naviga ancora a vista in un mare di relative interpretazioni.

Il sogno delle femministe italiane e la proposta di Laura Boldrini

Nei mesi scorsi, l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini (PD), ha presentato una proposta di legge che va nella stessa direzione di quella francese: introdurre nel codice penale italiano il principio del consenso esplicito come condizione imprescindibile perché un rapporto sessuale possa essere considerato lecito. 

Come sostiene Boldrini, troppo spesso “la cultura del consenso manca”, così come manca una formazione adeguata a riconoscere che il sì non è solo un segnale monosillabico ma deve essere libero e manifestato chiaramente per tutta la durata del rapporto.

È un intento nobile, se non fosse che il buonismo ideologico rischia di trasformare ogni rapporto in un complicatissimo protocollo in cui ogni sguardo sfuggito. ogni silenzio può diventare terreno per accuse penali. 

È questo forse il limite maggiore delle leggi che vogliono regolare la sfera dei sentimenti e dei rapporti personali: l'interpretazione. Nessun modulo firmato potrà mai catturare la complessità dell’intimità, fatta di equilibri emotivi spesso fragili, impulsi e contraddizioni.

Se i rapporti personali diventano un incubo burocratico

Se la Francia ha già realizzato questo sogno radicale, introducendo il consenso esplicito come la pietra angolare del diritto penale sessuale, l’Italia si dibatte ancora nel pantano di definizioni ambigue, contrapposizioni politiche e polemiche ideologiche che rallentano qualsiasi progresso reale. 

In Francia si è già arrivati a trasformare la vita sessuale in una procedura amministrativa e giuridica rigorosa da far quasi paura.

Il consenso - lo ribadiamo necessario e imprescindibile durante un rapporto sessuale - nel modello francese rischia di trasformare le relazioni tra personali in un complesso labirinto di sanzioni potenziali.

Il pericolo è che l'esaltazione ideologica di certe posizioni femministe, finisca per alimentare una cultura del sospetto e della rigidità che nulla ha a che fare con la libertà e la spontaneità delle relazioni umane. 

Una reale tutela delle persone passa da un’educazione serena, lontana dalle esasperazioni ideologiche, non da un “green pass del sesso” che rischia solo di trasformare ogni corteggiamento in un atto sotto processo.

 

 

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