L’Italia sta vivendo una crisi di sicurezza senza precedenti, una reale emergenza che i dati ufficiali del Viminale confermano in modo devastante.
Furti, rapine, violenze sessuali e aggressioni di strada sono in aumento e le città si stanno trasformando in territori di nessuno. Milano, Roma e Firenze (tutte città amministrate da giunte di centrosinistra) sul podio delle città con più denunce registrate in rapporto ai residenti.
Un risultato prevedibile, se si considera il fallimento delle politiche di sinistra che hanno avvelenato il tessuto sociale con cultura dell’assistenzialismo, permissivismo e tolleranza zero verso la microcriminalità.
Nel 2024 sono stati denunciati oltre 2,38 milioni di reati, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023. La microcriminalità di strada, che comprende furti, rapine e violenze sessuali, rappresenta il 44% di tutte le denunce, ovvero oltre un milione di casi.
Le rapine sono aumentate del 1,8%, le violenze sessuali del 7,5% e i furti in abitazione del quasi 5%. Sono dati che urlano forte: le nostre città sono diventate insicure, invivibili per i cittadini onesti che, ormai, sono costretti a vivere nella paura.
Non si tratta di problemi occasionali, ma di una tendenza in crescita, alimentata dalla diffusione della microcriminalità e dalla collusione di un sistema che ha preferito chiudere gli occhi, anziché intervenire con fermezza.
Il 2024 è stato il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce e il secondo di fila in cui si superano i livelli di criminalità pre-Covid.
I cittadini hanno paura di uscire di notte, di parcheggiare le auto, e non si sentono più sicuri neanche nelle proprie case. La realtà è sotto gli occhi di tutti: le città si stanno svuotando di cittadini onesti e si popolano di delinquenti, spesso stranieri e minorenni, che si sentono impuniti.
Milano, Roma e Firenze sono le protagoniste di questa deriva. Secondo l’Indice del “Sole 24 Ore”, queste tre grandi metropoli rappresentano il 23,5% delle denunce di reato in Italia e si confermano come i territori più a rischio.
A Milano, ogni 100 mila abitanti si registrano livelli di criminalità tra i più alti d’Italia, con una crescita impressionante negli ultimi anni.
Roma segue con livelli di delinquenza alle stelle, anche grazie ai flussi di turisti e senza un’efficace stretta sulla micro-criminalità. Nella Capitale i reati sono aumentati del 5,9% e l’incremento delle denunce è stato del 23% rispetto al 2019. Nel 2024, ad esempio, si sono registrate 2008 rapine nella pubblica via (+22%).
A Firenze, città d’arte e cultura, si sta lentamente trasformando in un territorio insicuro, dove anche i chioschi e le strade più frequentate si sono riempite di spacciatori e piccoli malviventi. Qui, rispetto al 2023 si registra un +7,4% dei reati.
Seguono Bologna, Rimini e Torino, anche queste amministrate dal centrosinistra. Nei capoluoghi emiliano e piemontese gli aumenti sono rispettivamente del 9,6% e del 2,7% su base annua.
Un caso? Secondo molti no. Esperti e analisti individuano in questi numeri un fallimento delle politiche di immigrazione e assistenzialismo che ora si stanno ritorcendo contro gli stessi cittadini e imprese, lasciate sole di fronte alle bande di delinquenti.
Il tanto contestato decreto sicurezza approvato dal governo Meloni e contrastato con ogni mezzo dal centrosinistra non è stato sufficiente per invertire questa tendenza, che si aggrava di giorno in giorno.
Anzi, i dati del Viminale dimostrano che, mentre aumentano i reati, diminuiscono le condanne e le pene efficaci. In questa situazione di crisi, i cittadini reagiscono come possono: si armano per difendersi. I ladri e gli aggressori sono sempre più impuniti e l’insicurezza dilaga.
Serve una strategia decisa: pene certe, detenzione sicura, un contrasto senza sconti alla microcriminalità. La cultura dell’assistenzialismo, tipica del centrosinistra, ha portato le città a diventare zone franche per delinquenti, che si muovono indisturbati.
La crescente presenza di stranieri denunciati o arrestati, oltre un terzo del totale, e di minorenni coinvolti in rapine, è il segnale che questa situazione esplosiva necessita di risposte drastiche.
Il messaggio deve essere chiaro: basta pietismi e politiche blande. La sicurezza non può tollerare altre esitazioni.
La cultura di assistenzialismo e di tolleranza zero verso la microcriminalità ha fallito, e il prezzo lo pagano cittadini e imprese, che ogni giorno si sentono sempre più vittime di una società lasciata in balia della delinquenza.
Il tempo delle parole è finito: è ora di agire. La sicurezza dei cittadini italiani non può essere sacrificata sull’altare dell’ideologia. Solo con misure dure, pene certissime e un’efficace politica di rimpatrio si potrà restituire dignità e tranquillità alle nostre città.
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