15 Nov, 2025 - 14:08

Tensioni tra Nato e Russia: l'analisi di Gianandrea Gaiani sulla situazione geopolitica e le prospettive per l'Europa

Tensioni tra Nato e Russia: l'analisi di Gianandrea Gaiani sulla situazione geopolitica e le prospettive per l'Europa

In un'intervista su Tag24, Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, offre un'analisi critica sulle tensioni tra NATO e Russia, mettendo in luce potenziali rischi di escalation militare e difficoltà strategiche ed economiche dell’Europa nel sostenere il confronto con Mosca. Gaiani esprime anche un giudizio severo sulla leadership europea e sulle conseguenze economiche e militari del conflitto in Ucraina, sottolineando la necessità di un approccio pragmatico.

Le tensioni NATO-Russia: l’analisi di Gianandrea Gaiani

Gianandrea Gaiani, intervistato da Tag24, riconosce che un’escalation militare tra NATO e Russia resta possibile ma non oltre i limiti di uno scontro nucleare.

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Un'escalation è sempre possibile, ma io non credo oltre i limiti del rischio di una guerra nucleare perché abbiamo due certezze: che i russi hanno il maggiore arsenale nucleare del mondo e che gli americani non sono disposti a fare la guerra nucleare con i russi per difendere la Lettonia, l'Estonia, la Lituania o qualunque altro paese europeo.

Questa posizione evidenzia la realtà strategica di un equilibrio basato sulla minaccia della distruzione reciproca, cui però si accompagnano tensioni crescenti che non possono essere ignorate.

La debolezza della leadership europea

Gaiani sottolinea il basso livello della classe dirigente europea, soprattutto dei grandi paesi come Gran Bretagna, Francia e Germania. L’Europa, secondo lui, affronta le sfide attuali con una leadership debole e poco pragmatica.

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Oggi l'Europa spero si renda conto della pochezza della sua classe dirigente. L'Europa sta esprimendo una leadership di livello così basso come non si era mai visto nella storia.

Denuncia anche le difficoltà industriali ed economiche del vecchio continente nel sostenere ancora una guerra prolungata contro la Russia in Ucraina. Gaiani sottolinea il costo eccessivo dei prodotti militari europei rispetto a quelli russi e ciò mette in discussione la sostenibilità dello scontro:

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Parlare di confronto militare con la Russia, quando un carro armato fatto in Europa costa 30 milioni di euro e il carro armato che ha le stesse capacità fatto in Russia ne costa quattro è un suicidio, non ha nessun senso né militarmente, né economicamente, né finanziariamente.

Il rischio è che l’Europa, impoverita dal conflitto e con aziende in crisi energetica ed economica, possa perdere coesione interna e spinta politica:

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Ai russi va benissimo, perché questo favorirà poi il crollo dei governi e la nascita di nuovi che avranno un approccio molto più amichevole verso la Russia.

Un approccio pragmatico per il futuro europeo

Gaiani propone che l'Europa debba rinunciare all'idea di escalation e accettare la realtà geopolitica. Evidenzia la centralità della geografia nella definizione delle relazioni internazionali: 

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La geografia è una scienza che io definisco esatta, perché comunque la Russia resterà il nostro vicino che ci piaccia o no, anche dopo questa guerra.

Per Gaiani è fondamentale puntare al ristabilimento di condizioni economiche favorevoli, inclusa la possibilità di riavere accesso all’energia russa a prezzi ragionevoli, per non soccombere ai dettami del mercato energetico americano, che rischia di escludere l’Europa dalla competizione globale:

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Perché sennò continueremo a subire i diktat di Trump sull'energia americana che ci costa troppo per sostenere la nostra industria e l'America oggi ha l'obiettivo di eliminare l'Europa dalla lista dei suoi competitor.

Solo in questo modo, secondo Gaiani, l’Europa potrà ricostruire l’Ucraina e affrontare in modo realistico la complessità della nuova fase geopolitica.

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