17 Nov, 2025 - 14:55

Viktor Orban a tutto campo: dal sostegno all’Ucraina ai colloqui di pace, sfida lo status quo dell'Ue

Viktor Orban a tutto campo: dal sostegno all’Ucraina ai colloqui di pace, sfida lo status quo dell'Ue

Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, torna a ribadire una visione critica verso le politiche europee di sostegno all'Ucraina. Le posizioni di Orban rappresentano uno spacco importante in un momento di crescente tensione internazionale. Al tempo stesso, il leader ungherese si mostra pragmatico riguardo a diversi temi, tra cui i negoziati di pace e le garanzie di sicurezza. Con le elezioni del 2026 in vista, emergono inoltre le dinamiche che guideranno la sua campagna, basata sulla sovranità nazionale e sulla critica a Bruxelles.

Il sostegno finanziario all’Ucraina

Il premier ungherese, in un'intervista rilasciata a Mathias Döpfner, ha espresso un giudizio netto sul massiccio sostegno finanziario europeo a Kiev.

Secondo Orban, l'aiuto economico a Kiev "uccide" l'UE "economicamente e finanziariamente" e ha definito questo tipo di sostegno "semplicemente folle".

"Abbiamo già bruciato 185 miliardi di euro e... la nostra intenzione è di bruciarne ancora di più. Quindi finanziamo un Paese che non ha alcuna possibilità di vincere la guerra", ha affermato il premier ungherese.

Budapest si era già opposta alla proroga delle sanzioni contro la Russia e agli aiuti economici all'Ucraina. Questo punto di vista si inserisce in una critica più ampia al ruolo dell’UE, con Orban che mette in guardia contro il rischio di escalation con Mosca.

La possibilità di colloqui di pace

Orban ha accusato i leader dell'Unione europea di prolungare intenzionalmente il conflitto in Ucraina nella speranza di ottenere una posizione più vantaggiosa per un eventuale accordo di pace.

Secondo il premier ungherese, i leader europei vorrebbero continuare la guerra, credendo che ciò sostenga maggiormente l'Ucraina. Il leader ungherse ritiene che questa posizione sia "sbagliata" e ha affermato che la situazione attuale è più favorevole per i russi che per gli europei, esortando a fermare la guerra il prima possibile.

Riguardo ai negoziati di pace, Orban ha suggerito che Washington e Mosca dovrebbero giungere ad un accordo sulla guerra e su altre questioni globali, come il commercio e l'energia. Ha proposto inoltre che gli europei aprano un canale di comunicazione diretto con la Russia, separato dagli Stati Uniti.

Il primo ministro ungherese ritiene necessario un dialogo bilaterale tra europei e russi, per poi creare una posizione unificata transatlantica.

Le garanzie di sicurezza

Orban ha affrontato anche il tema delle garanzie di sicurezza, suggerendo che l'Europa dovrebbe adottare un approccio più mirato e realistico nei confronti dell'Ucraina, basato sugli interessi europei.

Secondo il premier ungherese, un accordo di sicurezza postbellico per l'Ucraina dovrebbe prevedere "un accordo di pace che stabilizzi i confini, riconosciuti o meno a livello internazionale" e "sicuramente una sorta di zona smilitarizzata".

Il leader ungherese ha respinto l'idea che la Russia possa lanciare un attacco contro stati dell’UE o della NATO, giudicandola poco realistica.

"Penso che sia ridicolo dire che i russi attaccheranno l'Unione Europea o la NATO semplicemente perché non sono abbastanza forti. Noi siamo molto più forti", ha dichiarato Orban.

Verso le elezioni in Ungheria

Con le elezioni parlamentari del 2026 alle porte, Viktor Orban sembra focalizzato sulla sua campagna politica centrata sulla sovranità nazionale.

Oltre a questioni come la migrazione e la politica interna, il primo ministro ungherese sottolinea le critiche al sostegno europeo all'Ucraina e alle posizioni di Bruxelles. Questa linea si inserisce in una narrazione più ampia, che vede l'Ungheria come baluardo di resistenza contro la direzione dell’Unione europea.

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