18 Nov, 2025 - 19:58

L’allargamento dell’UE tra sfide politiche e riforme: cosa deciderà il futuro dell’Europa

L’allargamento dell’UE tra sfide politiche e riforme: cosa deciderà il futuro dell’Europa

Una nuova ondata di allargamento dell'Unione Europea continua a suscitare un dibattito acceso. La Commissaria europea all'Allargamento, Marta Kos, ha sottolineato la necessità che nei futuri trattati di adesione vengano previste garanzie specifiche, capaci di assicurare stabilità e coesione tanto dentro il blocco quanto nei rapporti con i nuovi stati membri. Queste riflessioni sono emerse nel corso di un forum dedicato all’allargamento, che ha ribadito come l’UE debba affrontare l’ingresso di nuovi paesi in maniera uniforme e senza distinzioni.

L’allargamento dell’Unione Europea: garanzie e sfide

L'Unione Europea mira a una nuova ondata di ampliamento: Albania e Montenegro, seguiti poi da Moldova e Ucraina, sono in pole position. Così il blocco dei 27 potrebbe raggiungere oltre 30 membri nei prossimi anni. Tuttavia, questo piano necessita di garantire l'armonia tra i membri e di prevedere garanzie per assicurare un processo decisionale efficace.

Secondo Kos, se il blocco vuole procedere con l'adesione di nuove nazioni senza difficoltà, deve riformarsi e capire in anticipo l'impatto dell'allargamento in diverse aree, tra cui quelle politiche ed economiche. La Commissione europea sta già lavorando ad una valutazione della preparazione pre-adesione: un’analisi per comprendere come l’allargamento influenzerà le politiche principali dell’UE, il bilancio e la struttura di governo dell’Unione.

"Mi chiedono spesso se queste argomentazioni geopolitiche significhino che dovremmo chiudere un occhio e accettare nuovi membri a prescindere da tutto. No, è esattamente il contrario. Quando le strutture democratiche sono deboli e lo Stato di diritto è carente, si può aprire la porta a influenze maligne, alla corruzione e alla criminalità organizzata", ha affermato Kos.

Si discute ormai da settimane delle modifiche ai trattati e della necessità di limitare il ricorso all’unanimità, per evitare che un singolo paese possa bloccare decisioni importanti, creando impasse decisionali.

In un momento storico caratterizzato da sfide istituzionali interne, da crescenti pressioni ai confini orientali e da tensioni geopolitiche, tali misure sono viste come indispensabili per evitare frizioni e garantire un percorso di adesione equo e stabile.

Membri di serie A e membri di serie B

Marta Kos ha chiarito che non sarà accettabile l’esistenza di “Paesi di serie A e Paesi di serie B” all’interno dell’Unione. La Commissaria Kos ha esplicitamente affermato che tale distinzione deve essere superata.

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Devono esserci delle garanzie che passino inosservate ai nostri nuovi Stati membri quando tutti rispettano le proprie responsabilità, ma devono anche esserci garanzie che possano essere dure quando i nuovi Stati membri non rispettano le stesse regole.

Le disparità di trattamento, infatti, rischierebbero non solo di creare divisioni interne ma anche di indebolire la capacità dell’Unione di presentarsi come un blocco coeso.

Il contesto istituzionale

Mentre l’UE si prepara all'allargamento, è chiamata a superare le proprie debolezze istituzionali. L’obiettivo è costruire un’Unione che non solo cresca numericamente, ma che si rafforzi nella coesione, nella sicurezza e nei valori fondanti. Le riforme richieste devono garantire efficacia decisionale e coesione interna, per permettere un allargamento di successo e duraturo.

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