A quasi un anno dall’insediamento di Donald Trump per il suo secondo mandato, gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra in Ucraina restano complessi. Tra contatti riservati con Mosca, rapporti con Kiev e la preparazione di un nuovo piano statunitense da 28 punti, Washington tenta di rilanciare un percorso negoziale.
Circa un anno fa, Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali del 2024. Allora il tycoon non solo dichiarava la volontà di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, ma affermava di farlo in tempi brevissimi, ovvero in 24 ore.
Il secondo mandato di Trump è iniziato il 20 gennaio 2025. Da allora l'amministrazione americana ha messo un impegno diplomatico per porre fine al conflitto.
Il periodo passato è stato piuttosto altalenante. Solo pochi giorni dopo il suo insediamento, in una visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla Casa Bianca i due leader hanno avuto una discussione davanti alle telecamere. Il rapporto poi è stato ricucito. Parallelamente, è stata ristabilita la linea di contatto tra Trump e il presidente russo, Vladimir Putin. I due leader si sono anche incontrati in un vertice ad Alaska il 15 agosto. In questo caso, invece, l’annullamento del secondo faccia a faccia tra
Trump e Putin ha indicato un relativo amareggiamento nei rapporti.
A ormai 10 mesi di distanza, gli sforzi di Washington sembrano in uno stato di stallo. Mentre si avvicina al quarto anno di combattimenti, l’esercito di Mosca intensifica l’offensiva militare e continua ad annunciare avanzate nel territorio ucraino.
Alcuni analisti sostengono che un accordo per porre fine ai combattimenti non arriverà prima della primavera del 2026.
Resta però la volontà di Trump di porre fine alla guerra.
I funzionari statunitensi e russi sarebbero rimasti in contatto, lontano dagli occhi, per elaborare un nuovo piano. Lo riferisce Axios in un articolo del 19 novembre. Si parla di un piano degli USA per porre fine alla guerra in Ucraina composto da 28 punti. Ciò ricorda prontamente il piano di Trump per Gaza.
Questi 28 punti sarebbero divisi in quattro categorie: pace in Ucraina, garanzie di sicurezza, sicurezza in Europa e future relazioni degli Stati Uniti con Russia e Ucraina.
Non ci sono però i dettagli del piano sulle questioni chiave che costituiscono le principali divergenze tra Mosca e Kiev, come le rivendicazioni territoriali.
Axios riporta che un alto funzionario russo si è dichiarato ottimista sul piano in questione. Un funzionario statunitense, invece, sosterrebbe che l'inviato di Trump, Steve Witkoff, sta coordinando la preparazione del piano ed è ampiamente discusso con l’inviato russo, Kirill Dmitriev.
Secondo Dmitriev, riporta Axios, l’idea principale è sviluppare una proposta basata sui principi che Trump e Putin avrebbero concordato durante l’incontro in Alaska. La proposta non riguarderebbe solo il conflitto in Ucraina ma punterebbe anche a ristabilire i rapporti tra Stati Uniti e Russia e a rispondere alle preoccupazioni di sicurezza di Mosca. Si tratterebbe, inoltre, di un progetto molto più ampio, mirato a definire come garantire una sicurezza duratura in Europa, non soltanto in Ucraina.
L’obiettivo sarebbe quello di redigere un documento formalizzato prima del prossimo incontro tra Trump e Putin, anche se il previsto vertice di Budapest è, al momento, in sospeso.
Il 19 novembre, Witkoff avrebbe dovuto incontrare Zelensky in Turchia ma ha posticipato il viaggio. Lo riferisce Axios citando funzionari ucraini e statunitensi. L'inviato di Trump avrebbe già discusso il piano con Rustem Umerov, il consigliere per la sicurezza nazionale di Zelensky.
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