19 Nov, 2025 - 14:39

Arabia Saudita diventa alleato chiave degli USA: il nuovo patto che farà tremare il Medio Oriente

Arabia Saudita diventa alleato chiave degli USA: il nuovo patto che farà tremare il Medio Oriente

Durante la visita del principe ereditario saudita alla Casa Bianca, gli USA hanno conferito all’Arabia Saudita lo status di principale alleato non-NATO, rafforzando la cooperazione strategica.

Usa e Arabia Saudita firmano accordi sulla difesa e sul nucleare

Il presidente americano, Donald Trump, ha ricevuto, il 18 novembre 2025, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, alla Casa Bianca. L'incontro ha avuto un'ampia risonanza, con al centro dell'attenzione gli investimenti di Riyadh negli Stati Uniti.

Il leader de facto dell'Arabia Saudita è stato accolto calorosamente, in un momento culminante nei rapporti tra Arabia Saudita e Stati Uniti. Le parti hanno annunciato accordi su un'ampia gamma di questioni, tra cui intelligenza artificiale, minerali critici e cooperazione nucleare civile.

La Casa Bianca ha fatto sapere che Trump ha dato il via libera alle prossime forniture di jet F-35 e che l’Arabia Saudita ha accettato di acquistare 300 carri armati dagli USA.

Secondo gli analisti, questo accordo potrebbe cambiare gli equilibri militari in Medio Oriente. Finora, infatti, Israele è stato l’unico paese della regione a possedere gli F-35, quindi la vendita di questi velivoli ad altri stati potrebbe ridurre quella superiorità.

Bin Salman ha, inoltre, annunciato l’intenzione di portare gli investimenti sauditi negli Stati Uniti da 600 a 1.000 miliardi di dollari. Questa cifra supera quanto promesso da Riyadh durante la visita di Trump in Arabia Saudita a maggio. Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli né sulla modalità né sui tempi per raggiungere questo obiettivo.

Arabia Saudita nominata principale alleata non-NATO dagli USA

Durante una cena formale alla Casa Bianca, il presidente americano ha dichiarato di voler "portare la nostra cooperazione militare a livelli ancora più alti". Trump ha aggiunto che assegnerà all'Arabia Saudita lo status di uno dei principali alleati non appartenenti alla NATO.

“Stiamo portando la nostra cooperazione militare a livelli ancora più elevati designando formalmente l'Arabia Saudita come un importante alleato non membro della NATO, il che è molto importante per loro”, ha affermato.

Questa decisione segna un ulteriore legame tra gli Stati Uniti e il Paese del Golfo.

Ma cosa significa essere un principale alleato non appartenente alla NATO?

Il maggior alleato non-NATO (MNNA) è uno status speciale che gli Stati Uniti concedono ad alcuni paesi che non fanno parte dell'Alleanza atlantica, ma che mantengono un rapporto di collaborazione strategica molto stretto con gli USA. Questo riconoscimento conferisce ai paesi MNNA diversi vantaggi militari ed economici, come:

  • Accesso facilitato alla vendita e al trasferimento di armi dagli Stati Uniti;
  • Priorità nella partecipazione ai progetti di ricerca e sviluppo tecnologico militare;
  • Partecipazione a determinate iniziative antiterrorismo;
  • Consegna prioritaria di eccedenze militari.

Da ricordare, però, che lo status di MNNA non implica obblighi di mutua difesa come nella NATO, ma rafforza i legami di sicurezza multilaterale e la cooperazione strategica americana con quei paesi in contesti geopolitici e militari di interesse per Washington.

Nel mondo, ci sono 20 Paesi che godono di questo status, tra cui Australia, Giappone, Israele, Qatar e Corea del Sud.

Rapporti tra USA e Arabia Saudita

Gli stretti rapporti tra Stati Uniti e Arabia Saudita risalgono a circa ottant'anni fa, consolidandosi fin dalla metà del 20esimo secolo con accordi strategici basati su interessi energetici e di sicurezza regionale.

Nel corso degli anni, la collaborazione si è estesa soprattutto in ambito difensivo, includendo la fornitura di armamenti, intelligence e formazione militare, con un focus particolare sulla stabilità del Golfo Persico.

Negli ultimi decenni, la relazione bilaterale è stata influenzata anche dalla comune preoccupazione per l’influenza e le ambizioni regionali dell’Iran, generando una sorta di rivalità condivisa, con gli Stati Uniti che supportano l’Arabia Saudita nel contenimento di Teheran. Questa dinamica ha rafforzato ulteriormente il legame strategico.

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