19 Nov, 2025 - 17:20

Quando la sinistra diventa una brutta copia della destra: dietro la disfatta dei socialdemocratici alle elezioni di Copenaghen

Quando la sinistra diventa una brutta copia della destra: dietro la disfatta dei socialdemocratici alle elezioni di Copenaghen

Il partito di centrosinistra del primo ministro danese, Mette Frederiksen, ha subito una pesante sconfitta alle elezioni comunali di Copenhagen del 16 novembre 2025. Per la prima volta in più di 100 anni, i socialdemocratici non avranno il controllo della capitale.

Elezioni di Copenhagen, le motivazioni della sconfitta dei socialdemocratici

I socialdemocratici di Frederiksen hanno ottenuto il 12,7 per cento dei voti, registrando un calo di circa 5 punti percentuali rispetto a quattro anni fa e del 27,5 per cento rispetto al 2017. Ha trionfato invece la sinistra radicale dell'Alleanza Rosso-Verde.

È stato annunciato che la carica di sindaco sarà assegnata a Sisse Marie Welling, del partito Sinistra Verde, che ha raccolto il 17,9 per cento dei voti.

Il primo ministro ha affermato dopo la sconfitta:

virgolette
Ci aspettavamo di tornare, ma sembra che il declino sia maggiore del previsto. Valuteremo le cause.

Frederiksen ha citato diversi fattori che hanno contribuito al calo di consensi, come lo squilibrio tra aree rurali e urbane, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la crescita della criminalità attribuita, secondo lui, a "persone provenienti da fuori", ribadendo le sue posizioni rigorose sull’immigrazione.

Il malcontento dell’elettorato e la frammentazione della sinistra

Ma cosa è davvero cambiato nel primato dei socialdemocratici nella capitale? I residenti di Copenhagen sono andati più a sinistra o il centrosinistra si è avvicinato troppo a destra?

In un modo o nell'altro, un malcontento generale ha spinto gli elettori a fare un’altra scelta. Lo spostamento verso partiti più a sinistra si combina con la frammentazione dell'elettorato e con il conflitto interno tra le varie anime della sinistra danese.

Inoltre, la perdita nella capitale rappresenta un segnale significativo di cambiamento politico e un monito per il partito di Frederiksen, che dovrà confrontarsi con nuove sfide e rivali più radicali in vista delle elezioni del 2026.

Già prima delle elezioni comunali, diversi analisti indicavano che un'eventuale sconfitta del partito di Frederiksen era possibile. Il partito conta su un elettorato urbano, e le questioni locali come l'elevato costo abitativo hanno dominato la campagna nei comuni più grandi, così come la mobilità e l'accesso agli spazi verdi.

Temi chiave e spostamento verso la sinistra radicale

Tra i temi principali figura anche la linea severa sull'immigrazione, oltre alle politiche climatiche. Sebbene le posizioni di Frederiksen contro l'immigrazione siano diventate un punto di riferimento a livello europeo, gli analisti indicano che queste non hanno più un peso determinante sulle intenzioni di voto.

Alcuni osservatori sottolineano che molti cittadini di Copenhagen non concordano più né con le posizioni moderate adottate sui temi sociali per affrontare le questioni locali né con l’approccio rigido sull’immigrazione che caratterizza il partito di Frederiksen. Questo malcontento ha spinto una parte rilevante dell'elettorato verso forze politiche più a sinistra e radicali, come l’Alleanza Rosso-Verde, che invece ha presentato un programma più inclusivo e orientato all’accoglienza.

Questa dinamica riflette i temi di una società in evoluzione, dove le questioni di inclusione, sicurezza e welfare sono al centro del dibattito pubblico e delle scelte elettorali.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...