19 Nov, 2025 - 20:21

Regno Unito, l’agonia della leadership Starmer: come un’occasione d’oro per i laburisti si sta trasformando in tragedia

Regno Unito, l’agonia della leadership Starmer: come un’occasione d’oro per i laburisti si sta trasformando in tragedia

Il Partito Laburista di Keir Starmer ha vinto le elezioni del 2024 con una vittoria significativa. A distanza di meno di due anni, Starmer perde fiducia ed è già aperto il dibattito su quanto a lungo potrà restare alla guida del governo britannico.

Le nuove politiche migratorie di Starmer e il crescente clima di instabilità a Londra

Nei mesi passati, soprattutto dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel gennaio 2025, Starmer si è dimostrato una figura rilevante nello scenario politico internazionale. Tuttavia, nella politica interna ha spesso incassato critiche.

Uno dei temi più discussi riguarda proprio l'immigrazione, ambito in cui l’agenda dell’esecutivo laburista si orienta più verso destra che verso sinistra.

La discussione si è riaperta negli ultimi giorni, quando il governo Starmer ha presentato il piano di modifiche all'attuale normativa. Si tratta di cambiamenti radicali, come limiti al ricongiungimento familiare, la riduzione del periodo di status di rifugiato da 5 anni a 30 mesi e l’ipotesi di aumentare drasticamente gli anni necessari per ottenere lo status di residente permanente per i richiedenti asilo.

Il governo britannico mira inoltre a istituire un organismo indipendente per accelerare l'espulsione degli stranieri criminali. Uno dei punti che ha fatto discutere di più è, invece, quello della confisca di beni e risparmi. Si tratta di un modello ispirato a quello danese del primo ministro Mette Frederiksen, nota per il pugno di ferro sull’immigrazione.

Le discussioni si inseriscono in un momento di particolare tensione per Londra, in cui l'instabilità governativa diventa sempre più visibile.

Keir Starmer: il tecnico estraniato dentro il Partito Laburista?

Keir Starmer si sta dimostrando più un tecnico che un vero leader politico all’interno del suo partito. Entrato tardi nella politica parlamentare, per i più critici, manca di quella sensibilità storica e culturale tipica del Labour, preferendo una gestione pragmatica.

Molti percepiscono in lui un vuoto di visione e convinzioni personali, con una leadership che appare flessibile a tal punto da essere priva di direzione chiara.

Non essendo un abile tessitore di consenso politico e privo di passione ideologica, Starmer si affida soprattutto a tattiche di controllo e mediazioni limitate, tenendo il partito compatto più per logoramento che per ispirazione.

È visto come un “tecnico” che sa gestire i meccanismi del potere ma è incapace di dare un’anima al progetto laburista, creando un clima di frustrazione e scetticismo fra i suoi stessi parlamentari. Questa caratterizzazione lo rende una figura politica in bilico, con il suo futuro a rischio in uno scenario di crescente tensione interna e contestazioni alla leadership.

Il 73% degli inglesi boccia Starmer come premier

Secondo un sondaggio YouGov del 3 novembre 2025, una netta maggioranza degli intervistati, ovvero il 73 per cento, ritiene che Keir Starmer stia facendo male come primo ministro, mentre solo il 17 per cento pensa che stia facendo bene e il 9 per cento non si esprime.

Questi dati riflettono un crescente malcontento dell’opinione pubblica nei confronti della sua leadership, confermando la percezione diffusa di inefficacia e distacco dal consenso, come già evidenziato dalle tensioni interne al Partito Laburista e dai risultati altalenanti nei sondaggi di fiducia.

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