24 Nov, 2025 - 11:49

Marco Nenna scomparso nel 2021, il fratello: "Quattro anni di ricerche, torna a casa"

Esclusiva di
Tag24
Marco Nenna scomparso nel 2021, il fratello: "Quattro anni di ricerche, torna a casa"

Il 18 aprile 2021 il cinquantaquattrenne Marco Nenna scomparve nel nulla a Torino, senza lasciare dietro di sé alcuna traccia.

Da quella domenica sono passati quasi quattro anni, anni in cui la sua famiglia vive intrappolata in un’attesa che logora: un equilibrio fragile tra la speranza di rivederlo e il peso quotidiano di un’assenza che non trova spiegazioni.

Per chi gli vuole bene è un dolore che non conosce pause, un vuoto che si rinnova ogni giorno, un pensiero fisso che accompagna ogni gesto e ogni notte insonne.

A rendere tutto ancora più complesso, c’è un elemento rimasto sospeso: un pagamento registrato a nome di Marco, realizzato da un’altra persona tempo dopo la sua scomparsa.

Tag24 ha raccolto la testimonianza esclusiva del fratello, che ha raccontato con lucidità e amarezza questo punto ancora oscuro della vicenda.

Marco Nenna scomparso: l'allontanamento dell'uomo 

Si precisa che le informazioni raccolte in questo articolo sulla scomparsa del giovane provengono da una comunicazione diretta tra Tag24 e i familiari di Marco Nenna.

"Non è la prima volta che Marco si allontana da casa. Ma in passato era sempre rimasto a Torino o comunque nei dintorni, sempre rintracciabile".

"Questa invece non è una fuga momentanea: parliamo di una scomparsa che dura ormai da tre anni", sottolinea Matteo.

Ho sporto denuncia al commissariato di Torino ma dopo quattro anni tutto è rimasto statico purtroppo".

"Mio fratello è un soggetto fragile, con una documentazione chiara che attesta invalidità e problemi psichici".

Una discussione e poi il silenzio

"Sì, era il 18 aprile 2021. Mio padre, che vive in Puglia, era salito a Torino per delle visite mediche, sia lui sia mia madre. Sono andato a prenderlo in stazione e, una volta tornati a casa, Marco stava dormendo", sottolinea il fratello.

"Mio padre l’ha rimproverato perché non era venuto con me a salutarlo dopo il viaggio. Una sciocchezza, davvero", prosegue.

"Marco si è innervosito, ma tengo a precisare che è sempre stato una persona buona e pacifica: mai un gesto violento verso di noi o verso altri", specifica.

Il supporto della famiglia

"In quel periodo però attraversava un momento molto difficile: depressione, tossicodipendenza… stavamo cercando di aiutarlo in tutti i modi. Era più irritabile e gli ho chiesto semplicemente di calmarsi e di comunicare in modo più sereno", continua.

"C’è stato un alterco — nulla di grave — e gli ho chiesto di lasciare le chiavi a casa, giusto il tempo di far sbollire la tensione. Le ha lasciate, e da quel momento non le ha più recuperate".

"Dopo cinque settimane senza sue notizie, io e mio padre ci siamo presentati al commissariato per denunciare la scomparsa… e anche lì ci è stato negato il supporto che avremmo dovuto ricevere".

L'appello del fratello Matteo: "Facci avere tue notizie"

“Marco, se in qualche modo riuscissi a leggere queste parole, ti chiediamo solo di farci sapere come stai".

"Non importa come, anche un messaggio breve, una segnalazione indiretta… qualunque cosa possa rassicurarci sul fatto che tu stia bene, che tu abbia accesso ai farmaci e alle cure di cui hai bisogno".

"Qui a casa ti aspettiamo tutti: io, mamma, papà e i nostri parenti. Ti vogliamo bene oggi come ieri, e nulla è cambiato. I nostri genitori sono anziani, la loro salute è fragile e la tua assenza li fa soffrire molto… e questa preoccupazione, col tempo, è diventata sempre più difficile da sostenere".

"Non hai nulla da temere, Marco. Non ci interessa il passato, non ci interessa ciò che è accaduto quel giorno. Vogliamo solo che questo dolore finisca. Ci manchi, ogni singolo giorno". 

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