Proseguono senza sosta le ricerche di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo, in provincia di Modena, il 5 dicembre 2020.
Le ricerche a Torino, in cui erano stati concentrati gli sforzi nei giorni scorsi, sono ufficialmente terminate senza risultati concreti.
Mauro Merlino e i bikers coinvolti nell’iniziativa stanno sondando nuove piste in altre zone, continuando a collaborare con la famiglia per cercare ogni possibile indizio.
A sostegno della ricerca si sono mobilitati anche numerosi utenti sui social network, provenienti da tutta Italia.
Intervistato in esclusiva da Tag24, il motociclista ha spiegato il suo impegno: aiutare la famiglia di Alle insieme a molti altri colleghi, nella speranza di riportare il giovane a casa.
Si precisa che le informazioni riportate in questo articolo sulla scomparsa del giovane derivano da un confronto diretto tra Tag24 e il motociclista.
«Stiamo inviando pacchi pieni di volantini in varie città d’Italia, dove conosco persone. Avevamo già dato per scontato, da qualche giorno, che Alessandro purtroppo non si trovasse a Torino».
«Così abbiamo deciso di preparare il maggior numero possibile di flyer e contribuire a supportare mamma Roberta nelle ricerche».
«Focalizzarci su una sola città è sbagliato; bisogna sempre proseguire ovunque sia possibile, indipendentemente dal numero di testimonianze ricevute o meno».

«Con altri collaboratori abbiamo considerato l’ipotesi che Alessandro possa trovarsi non nelle grandi città d’Italia, bensì in paesi», prosegue.
«Noi motociclisti e appassionati di viaggi giriamo davvero dappertutto; questo ci consente, come rete, di scandagliare anche zone impervie».
«Presumiamo possa trovarsi al Nord Italia. Abbiamo una città specifica in mente, ma preferiamo non nominarla per tutelare il nostro lavoro di ricerca».

«Per la nostra passione, noi bikers siamo sempre attivi sul campo; alcuni di noi viaggiano anche per 12 mesi l’anno».
«Io ho venduto la mia auto cinque anni fa e mi muovo ovunque in moto. Oltre al piacere del viaggio, diamo un senso ulteriore alla nostra attività contribuendo alle ricerche».
«Abbiamo fiducia che stia bene. In quattro o cinque città c’è una concentrazione di motociclisti talmente forte da poter mappare perfettamente il territorio ed escludere le aree in cui non viene avvistato».
«Ci siamo spesso confrontati anche con il 118 e con altre associazioni, quindi il nostro impegno nella vicenda è costante, congiuntamente alle opere di beneficenza che portiamo avanti parallelamente».
«Noi continuiamo a essere vicini a mamma Roberta e ad aggiornarla su tutti i nostri movimenti: non giratevi dall’altra parte, abbiate sempre gli occhi aperti, Alessandro potrebbe essere vicino a voi senza nemmeno saperlo», conclude.
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