Hai sentito quella brezza che profuma di mare, avventura e ciurma in fermento? È arrivata direttamente da Città del Capo, dove la terza stagione del live-action "One Piece" di Netflix ha appena acceso i motori della Going Merry.
Le riprese sono partite il 24 novembre 2025, confermando che la saga di Alabasta non è più un miraggio nel deserto ma un set vero e pronto a trasformarsi in uno dei capitoli più attesi dai fan.
Dopo l’onda lunga dell’hype della stagione 2 in arrivo a marzo 2026, Netflix ha deciso di non perdere tempo e di rinnovare la serie prima ancora che la nuova avventura abbia debuttato in streaming.
Una mossa coraggiosa, ma perfettamente in linea con il successo travolgente della prima stagione, che ha spazzato via la maledizione degli adattamenti live-action.
La terza stagione di "One Piece" ha già fatto parlare di sé grazie a un annuncio che ha fatto vibrare la fanbase: le riprese sono ufficialmente cominciate a Città del Capo.
L’immagine promozionale diffusa da Netflix è molto più di un semplice teaser: mostra un teschio, un coltello nel fodero, un Log Pose e la sceneggiatura dell’episodio 1, intitolato "Where There’s Smoke".
Oggetti che non solo strizzano l’occhio al fandom, ma creano un ponte con l’atmosfera desertica di Alabasta, uno degli archi più amati e cruciali della prima macro-saga.

Ashley Wigfield ha firmato la sceneggiatura del primo episodio, mentre Christoph Schrewe ne ha preso la regia. Il team creativo resta saldamente nelle mani dell’esperto showrunner Joe Tracz, affiancato da Ian Stokes.
Una combinazione che ha già mostrato un rispetto quasi reverenziale per il manga originale, e che continua a coinvolgere Eiichiro Oda come supervisore supremo - una garanzia per chi teme deviazioni troppo azzardate.
La produzione anticipata rispetto all’uscita della stagione 2 è un segnale chiarissimo: Netflix crede nel progetto e punta a ridurre i tempi di attesa tra una stagione e l’altra. Una notizia che i fan hanno accolto come un Gear Fifth emotivo.
Se la ciurma di Cappello di Paglia rimane il cuore pulsante, la stagione 3 porta con sé un bel carico di novità. Il casting si è mosso come un colpo di haki ben piazzato, lasciando il pubblico con gli occhi spalancati:
La scelta degli attori, come già accaduto nelle prime due stagioni, sembra voler replicare quella cura maniacale che ha permesso al live-action di Netflix di infrangere la maledizione che per anni ha afflitto gli adattamenti anime. Come ha dichiarato un produttore:
Entriamo nel vivo della domanda che tutti i fan si stanno facendo: cosa vedremo nella stagione 3?
Tutte le strade portano al deserto, perché questa stagione si prepara ad adattare l’arco di Alabasta, il nodo centrale della saga che ha segnato il primo grande scontro globale della ciurma. La struttura narrativa del manga è chiara e gli archi della saga parlano da soli:
La seconda stagione coprirà buona parte di questo percorso, presentando Chopper, Robin, Vivi e Smoker. Ed è proprio nella stagione 3 che assisteremo al culmine del conflitto con Baroque Works, all’epica lotta contro Crocodile e alla prima vera battaglia che mette alla prova il cuore stesso della ciurma.
La posta in gioco salirà alle stelle, e questo arco è famoso anche per momenti diventati leggendari: "I tuoi dolori, li accetto tutti", uno dei discorsi più iconici di tutta la saga, ha il potenziale per diventare un momento live-action di enorme impatto emotivo.
Sebbene la produzione non abbia ancora confermato cosa verrà dopo, tutto lascia intendere che, conclusa Alabasta, il passo successivo sarà Sky Island. Con i suoi 85 capitoli, la saga introduce personaggi chiave come Barbanera, Barbabianca e Kuma - figure che segnano uno spartiacque nel destino dell’universo di "One Piece".
Le prime due stagioni hanno mostrato una fedeltà sorprendente al materiale originale, ed è probabile che la terza stagione mantenga questo equilibrio calibrato tra fedeltà e ritmo televisivo.
Se Sky Island sarà confermata, i fan possono aspettarsi un salto nell’immaginario più folle e spirituale della serie, dove la fantasia vola letteralmente tra le nuvole.
Non è un mistero: quando Netflix annunciò il live-action, molti fan gridarono allo scandalo. L’ombra dei flop del passato era lunga e pesante.
Eppure, contro ogni previsione, la serie ha conquistato pubblico e critica. Il segreto? Rispetto per l’opera originale, un casting azzeccato e un coinvolgimento diretto di Oda che ha supervisionato ogni passo importante.
Il fenomeno è stato così dirompente che la conferma della stagione 3 è arrivata ancora prima dell’arrivo della stagione 2 - un raro segnale di fiducia nell’industria dello streaming.
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