La domenica politica che scandisce gli ultimi sette giorni prima delle elezioni è dominata dall'evento di Matteo Salvini a Pontida, la tradizionale località bergamasca di raduno della Lega. Numerose le novità introdotte dal Carroccio alla manifestazione, a cui hanno partecipato 100mila persone secondo le fonti organizzative.
Un vero e proprio boato scandisce l'ingresso di Matteo Salvini sul palco di Pontida, la roccaforte leghista, nell'appuntamento principe della campagna pre-elezioni del Carroccio. Il leader ricambia l'affetto dei presenti sottolineando la portata dell'evento stesso:
Per Salvini il momento è propizio e tira fuori i lati migliori e peggiori del suo personaggio politico. Da un lato le novità del programma che saranno discusse con gli alleati della coalizione in caso di (probabile) vittoria del centrodestra, dall'altro frecciate mirate che vanno perfettamente a segno.
Il fulcro dell'agenda è rappresentato dalla firma dei ministri e dei governatori di via Bellerio dei sei "comandamenti" per l'Italia, così come sono stati ribattezzati da Calderoli: i cardini del programma della Lega. Stop al caro bollette, autonomia regionale, abbandono della legge Fornero a favore di quota 42, stop agli sbarchi clandestini, introduzione della flat tax e infine riforma della giustizia.
Su alcuni punti, come quello dell'autonomia, c'è conflitto parziale per esempio con il governatore veneto Luca Zaia, anche lui presente a Pontida.
Poi ecco gli affondi ben mirati agli avversari politici, con riferimenti più velati a Emiliano e De Luca:
Salvini conclude la rassegna con un omaggio al suo mentore, Umberto Bossi, assente al raduno e si spende personalmente per la candidatura di Giulia Buongiorno, suo avvocato nel processo Open Arms, come ministro della Giustizia.