Nonostante Giorgia Meloni diventerà - con molta probabilità - la prima donna a ricoprire il ruolo di Primo Ministro, il Parlamento italiano avrà meno donne: dopo le elezioni di domenica scorsa, infatti, la quota rosa che siederà nel prossimo governo si attesta al 31%. Un calo che si rispecchia anche nelle elettrici che si sono recate alle urne, dove l'affluenza maschile è stata maggiore.
I risultati delle elezioni di domenica scorsa hanno evidenziato un calo nella quota rosa presente in Parlamento: se nel 2018 le donne rappresentavao il 35%, ad oggi saranno il 31%. Si tratta del primo calo in 20 anni, quando la quota rosa durante la XIV legislatura del 2001 era al 10,17%. Queste le dichiarazioni a riguardo di Flaminia Saccà - docente di Sociologia dei fenomeni politici della Sapienza di Roma - che analizza anche il calo nelle elettrici:
Il calo sia delle donne elette in Parlamento e delle elettrici è oggetto di discussione degli esperti del settore: secondo i dati raccolti in 9 comuni su 10 - circa l'87,18% - l'affluenza maschile è maggiore di quella femminile, dove a Napoli la percentuale di votanti ha visto il 52% per gli uomini e il 46% per le donne. La città in cui le donne hanno votato di meno è è Catanzaro, dove c'è una differenza del 7,26% tra uomini e donne.
La vittoria del centrodestra, che ha in una donna il suo volto principale, è figlio di un voto fatto principalmente da uomini dove, però, c'è anche il contributo delle donne che sono andate a votare, visto che la maggior parte ha scelto Fratelli d'Italia (circa il 27%), come spiega la professoressa Saccà. Il 21% delle elettrici ha dato la sua preferenza al PD, mentre il 15% per il M5s.