Terminata la cerimonia di giuramento presso il Quirinale, è tempo di prime dichiarazioni ufficiali alla stampa da parte dei ministri del nuovo governo Meloni.
Tra i primi a parlare ai microfoni dei cronisti c'è Antonio Tajani, da pochi istanti nuovo ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale. Il coordinatore di Forza Italia (e vicepremier) ha parlato di "spirito di sostegno" nell'affrontare i problemi del nostro Paese, sottolineando l'esigenza di "far finire il prima possibile la sanguinosa guerra in Ucraina" unicamente con la pace:
Un cavallo di ritorno anche per Guido Crosetto, ministro della Difesa, che ha parlato di "emozione profonda in un momento di grande difficoltà" e di coraggio nel rappresentare il popolo italiano in una fase storica complicata:
Esperienza inedita invece per Gennaro Sangiuliano (ex direttore del Tg2 e ministro della Cultura) e per Marina Calderone (ministro del Lavoro): per entrambi la tensione è palpabile, con Sangiuliano chiamato a valorizzare un patrimonio millenario e Calderone che ha evidenziato la centralità di istituire un "dialogo sociale" finalizzato all'inclusività lavorativa. Parole che riflettono la richiesta quasi contemporanea del segretario Cgil Landini a proposito del coinvolgimento tra le parti sociali.
La Meloni ha quindi twittato appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo:
Gli analisti politici attendevano un tweet in particolare a proposito di governo Meloni, vale a dire quello del premier ungherese Viktor Orban: dichiarazione stringata in cui si celebra "il grande giorno per la destra europea".
Anche dal versante europeo dell'Unione ci sono parole di benvenuto per la neo premier Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel esprime le sue personali congratulazioni, impaziente di "lavorare insieme per il bene dell'Italia e dell'Ue". Von der Leyen, finita nel mirino della critica per le sue affermazioni su Meloni, ricalca gli stessi concetti per "rispondere alle sfide che ci attendono"
Impazienza che trapela anche da Mark Rutte, premier olandese, che sottolinea la portata storica del primo ministro al femminile, e da Roberta Metsola, presidente del Parlamento Ue di Strasburgo, la quale ha parlato di "unità e determinazione" per affrontare le grandi sfide europee.
Non resta che aspettare l'operato del nuovo governo per capire se le promesse fatte in campagna avranno seguito.