Carlo Calenda apre un dialogo con Giorgia Meloni sulla manovra di bilancio. In questo modo riesce ad uscire dall'angolo cui hanno cercato di relegarlo Letta e Conte. Il Terzo Polo non sembra intenzionato ad un'opposizione ideologica senza e senza ma quanto, piuttosto, ad un'opposizione a fisarmonica. Dura sui temi lontani, morbida su quelli prossimi. Per questo hanno chiesto, ed ottenuto, un vertice con la Premier. Dal quale, Calenda, è uscito soddisfatto. Così ha detto ospite a Porta a Porta:
Perché scendere in piazza per protestare - dice con una frecciatina a Letta e Conte - senza proporre delle cose? Le idee. Questa la parola magica di Calenda. Il quale, andando avanti, insiste su un fatto molto specifico: se un tema proposto dal governo è vicino alle idee del terzo polo, allora si può parlare. Nihil obstat. Così il leader di Azione:
Tutto chiaro quindi. Voler discutere sui temi non vuol dire, sic et simpliciter, voler entrare in maggioranza. Su questo Calenda era stato già chiaro in giornata con un post su Facebook: "Stasera Enrico Letta ha dichiarato che Calenda si è proposto di sostituire Forza Italia in maggioranza. Una spudorata bugia di chi peraltro ha passato tutta la campagna elettorale a giocare a Sandra e Raimondo con Giorgia Meloni. Enrico stai sereno, e pensa al PD".
Ed a proposito di temi, il conduttore Bruno Vespa ha chiesto circa la riforma costituzionale in senso presidenziale. Su questo Calenda, a riprova del suo posizionamento a fisarmonica, non s'è detto completamente d'accordo con la linea del governo:
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