Ha deciso di ricorrere al suicidio assistito Massimiliano, il 44enne toscano affetto da sclerosi multipla. L'uomo, per il suo ultimo viaggio, si era rivolto all'Associazione Luca Coscioni.
Massimiliano non era tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, e pertanto era escluso dalla possibilità di accedere al suicidio assistito in Italia, poiché privo di uno dei requisiti della sentenza Cappato della Corte Costituzionale. Dopo l’appello pubblico per poter porre fine alle sue sofferenze in Italia, Massimiliano ha scelto di morire in una clinica svizzera. Come dice lui stesso, in un video registrato
Ad accompagnarlo nell'ultimo viaggio è stata Felicetta Maltese, iscritta all'associazione e attivista della campagna Eutanasia Legale, assieme a Chiara Lalli, giornalista e bioeticista. Come di consueto, gli attivisti presenteranno un’autodenuncia: stavolta non a Milano ma a Firenze, presso la Stazione Carabinieri di Santa Maria Novella (Piazza della Stazione 7) alle ore 11. Saranno presenti anche Marco Cappato e l’avvocato Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretario dell'Associazione Luca Coscioni. Felicetta Maltese, 71 anni, e Chiara Lalli, per la loro azione di disobbedienza civile rischiano fino a 12 anni di carcere per il reato di aiuto al suicidio. Anche Marco Cappato, che in questa occasione non ha direttamente accompagnato Massimiliano, si autodenuncerà in veste di legale rappresentante dell’associazione Soccorso Civile che ha organizzato e finanziato il viaggio di Massimiliano verso la Svizzera.
Marco Cappato ha dedicato a dj Fabo, soprannome di Fabio Antoniani morto con il suicidio assistito nel 2017 in Svizzera, l’Ambrogino d’oro. Un riconoscimento che gli è stato assegnato dal Comune di Milano per il suo impegno nell'affermare le libertà civili e i diritti umani. Interpellato sulle polemiche legate alla scelta sul suo nome Cappato, consigliere comunale all'ombra del Duomo dal 2011 al 2016, sottolinea