Il prezzo del gas tocca i minimi storici da sei mesi a questa parte scendendo sotto la soglia psicologica dei 100 euro/MWh all'indice Ttf di Amsterdam.
Nelle scorse ore il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, aveva dichiarato che l'auspicio del price cap sarebbe stato proprio quello di dare un segnare forte al mercato, e che tuttavia non sarebbe stato l'unico intervento messo in campo per permettere all'Europa di avvicinarsi alla propria indipendenza energetica a breve termine. In ogni caso, l'ex premier ha ricordato che, sebbene ci sia un ampio grado di sicurezza sulla stagione fredda, occorre essere cauti e attuare quella politica di consumo ragionato fatta di zero sprechi e di stoccaggi.
Il prezzo del gas, la cui quotazione è in calo intorno alla soglia dei 100 euro/MWh prova a dare una spinta alle borse europee. Alle ore 10.30 Milano segna +0,61%, Francoforte +0,74% e Parigi +0,85%.
L'accordo raggiunto lunedì pomeriggio a Bruxelles si pensava avesse potuto avere un impatto ancora maggiore: in quel momento la quotazione si aggirava sui 150 euro, la seduta di martedì si è chiusa a 105,5 euro. A frenare la discesa, lenta ma costante, era stata la notizia dell'esplosione di un gasdotto russo in Siberia, eppure si è capito che ben presto che la sua collocazione geografica, orientata più verso il mercato cinese che quello europeo, non avrebbe intaccato i volumi di vendita del Vecchio Continente.
Ma tra i fattori che influenzano la discesa di prezzo c'è anche il calo della domanda: e questa non è soltanto data da decisioni governative ma è frutto dell'impegno individuale e collettivo di milioni di persone. Chi ha sistemi moderni cerca di sfruttare al massimo l'efficienza energetica dei propri impianti, chi invece possiede ancora vecchie caldaie si è impegnato ad abbassare le temperature facendo così decrescere la richiesta generale. Lo stesso meccanismo è stato adottato dalle aziende, che hanno ridotto i consumi a causa dei costi, spesso anche rimettendoci a livello produttivo. Infine, le previsioni degli analisti circa la quantità di stoccaggi che conserveremo al termine della stagione fredda potrebbero risultare molto sbagliate a favore di un quantitativo sottostimato. Le previsioni meteo, infatti, vedono temperature che si stanno già rialzando in tutta Europa: pertanto, bisognerà attendere e vedere quale sarà la tendenza per i prossimi due mesi.